Di Giacomo De Santis. Il carattere forte e la determinazione di Mourinho sono sempre stati in ogni squadra nella quale sia andato un’arma a doppio taglio e all’inizio della stagione la grande domanda era rappresentata proprio da come avrebbe gestito tutta la situazione capitolina dopo vari fallimenti sia per quanto riguarda la società giallorossa, sia nell’ultima esperienza del portoghese sulla panchina del Tottenham

Dopo 28 giornate la Roma si trova spesso ad arrancare, non il risultato che ci si aspettava dopo il fermento dato dall’arrivo di Mourinho ad inizio stagione.

La rivoluzione e il bel gioco a cui i tifosi giallorossi aspiravano grazie alle idee e le sapienti mani del Ct portoghese non sono mai arrivate o si è solo intravisto qualche sprazzo qua e là senza nulla di troppo spettacolare, anche se nelle ultime partite qualcosa sembra ingranare verso una strada migliore.

Ultime gare positive o meno, come succede ormai purtroppo da tantissime stagioni sulla panchina giallorossa, anche la sua figura sta vacillando, su un filo di rasoio posto questa volta però più dall’ambiente “esterno” giallorosso che dalla società stessa che nelle sue idee di calcio sembra confidare e sembra volerlo fare ancora per molto tempo.

Insomma, la situazione con lo Special One sembra essere più complicata di quanto si pensi e anche se possiamo fare del fantacalcio e prevedere se le strade dei giallorossi e dell’ex Real si divideranno o meno, una cosa sola è certa, i due ingranaggi si incastrano bene ma hanno ancora bisogno di qualcosa per far funzionare appieno tutto il meccanismo

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