Di Gabriele Sterbini. Cambio radicale nella classe arbitrale dalla stagione in corso. Sono stati inseriti arbitri

giovani(sotto i 40 anni) per condurre le gare di Serie A. Ma tutto ciò ha innalzato un
polverone di polemiche. Tra gli episodi più recenti possiamo ricordare i reclami delle due milanesi. L’errore clamoroso
sul gol di mano di Udogie contro il Milan e il presunto fallo su Calhanoglu nell’azione dell’1-0
del Sassuolo nei confronti dell’Inter. Sono state molto forti le accuse da parte della dirigenza
del Milan, tra cui Maldini che ha attaccato la classe arbitrale, affermando: “Errore evidente. Il
Milan non dovrebbe avere arbitri esordienti a San Siro.”
Una scelta molto ardua da parte dell’AIA, che fino ad adesso si sta dimostrando come una
decisione insensata. Non si può parlare neanche di incompetenza per quanto riguarda i
nostri direttori di gara data la loro inesperienza. Ed è proprio questo il problema, è stato
troppo veloce il passaggio dalle serie minori alla Serie A. Difatti le nuove leve arbitrali si
sono trovati di fronte ad una realtà che quasi li divora, non è facile come sembra arbitrare
nei “templi del calcio” italiani davanti a varie decine di migliaia di persone.
Anche Graziano Cesari, ex arbitro, ha sottolineato la mediocrità della classe arbitraria
italiana. Nelle liste UEFA negli ultimi 3/4 anni, sono comparsi solamente 3 direttori di gara
italiani di cui ne è rimasto solamente uno al giorno d’oggi. Non vengono assegnate partite
importanti a livello europeo a quasi nessun arbitro italiano e le partite che invece riguardano
il nostro territorio sono caratterizzate da continue polemiche.

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