Di Sara Condrò. Deludente. Questa è l’unica parola che descrive la stagione disastrosa della Roma. Inutile aggrapparsi a scuse: gli errori arbitrali, i tanti infortuni o positività al covid nel corso dell’anno, hanno influenzato solo in minima parte ciò che la Roma ha fatto in tutti questi mesi.
L’arrivo di Mourinho sembrava aver ridato speranza ai giallorossi, e la conferma arriva da un inizio stagione brillante, con vittorie consecutive in campionato ed in Conference League. Poi una battuta d’arresto nel derby, a seguire un’altra con la Juventus, e la Roma non è stata più in grado di ripartire.
Cercare un colpevole non porta a nessuna soluzione in quanto i problemi sono tanti e riguardano tutti. Primo tra tutti senza dubbio la mancanza di personalità dell’intera squadra, che è ciò che lo stesso Mourinho critica tanto ai suoi giocatori. La stoffa di un vincente viene fuori spesso nei momenti di difficoltà, ma la Roma non è mai riuscita a mostrarla, anzi al contrario, è riuscita a rendere difficili momenti in cui sembrava avere già la vittoria in tasca. Senza personalità né mentalità vincente non si può scalare le classifiche o ambire a trofei. Quello che la Roma sta raccogliendo (e cioè ben poco), corrisponde all’atteggiamento che si ha quando si scende in campo ogni domenica.
All’atto pratico però, la mancanza di giocatori validi si fa sentire. E’ colpa quindi anche di un ennesimo mercato sbagliato che non ha portato nessun fuoriclasse a Roma, nonostante si siano spese delle cifre importanti. La mancanza di punti fermi soprattutto in alcune zone del campo impedisce alla squadra di avere un gioco efficace. Il centrocampo, che è il fulcro del gioco veloce con palla a terra, è proprio quello con le maggiori difficoltà. Dal suo arrivo a Roma infatti Mourinho chiede un regista, che in due sessioni di mercato non è ancora arrivato. Unico colpo utile in entrata Tammy Abraham che ha totalizzato già 20 gol a stagione ancora aperta. Un altro elemento importante per la Roma di quest’anno è stato sicuramente il settore giovanile. Causa emergenza covid, Mourinho è stato costretto ad impiegare più volte giocatori classe 2002/2003, e direi con ottimi risultati: gli autori degli ultimi due gol sono stati proprio due giovanissimi.
La Roma ha sempre sottovalutato il proprio settore giovanile, che invece lavora molto bene, mandando in prestito altrove i suoi componenti o svendendoli senza dare opportunità di crescita. Che con Mourinho ci sia speranza di vedere una Roma finalmente più giovane?
Ma per ogni giocatore che deve crescere e fare esperienza c’è bisogno di uno che l’esperienza l’abbia già. Alla Roma manca decisamente lo scheletro che la sorregge, dei punti di appoggio con forti che negli anni precedenti erano dati da De Rossi, Dzeko, Manolas ed altri elementi che nel momento del loro addio ai giallorossi non sono mai stati sostituiti adeguatamente. Un corpo senza spina dorsale per quanto si sforzi non può tenersi in piedi.

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