Di Davide Schiavone. Ad agosto la proprietà Friedkin “compirà” due anni ed è il momento di tirare una linea per cercare di capire verso quale direzione vuole andare la nuova gestione americana.

La situazione economica della società giallorossa è nota da tempo, l’azienda spende molto più di quanto non ricavi, e questo lo sa bene la famiglia Friedkin che ha prelevato dalle mani del connazionale James Pallotta la società nell’agosto 2020.

Al momento un settimo posto e una semifinale di Europa League sono gli unici piazzamenti a cui Dan e Ryan Friedkin hanno potuto assistere dal loro arrivo a Roma. Da un anno e mezzo a questa parte sono stati fatti investimenti dentro e fuori dal campo che hanno portato i Friedkin ad un grande esborso economico. Primo su tutti il clamoroso ingaggio di Josè Mourinho, grande mossa mediatica ma che, al momento, sul campo non si sta dimostrando il valore aggiunto che ci si aspettava. Sliding Doors anche tra i giocatori questa estate; il nome di Abraham è senz’altro quello più altisonante, sia per blasone che per risultati sul campo che stanno giustificando l’investimento da oltre 45 milioni di euro. Vina e Shomurodov rappresentano una spesa complessiva da oltre 30 milioni di euro, che al momento si sta dimostrando fallimentare. Il terzino uruguaiano al momento non è all’altezza di sostenere tutta la fascia sinistra, soprattutto in fase di ripiego, e l’attaccante uzbeco, come nella sua prima avventura italiana al Genoa, non sta trovando la continuità sul campo mostrando molti limiti tecnici.

Oltre alle campagne di calciomercato la proprietà texana si è ritrovata a dover sostenere anche alcuni rinnovi di contratto molto onerosi, ad esempio quello del capitano Lorenzo Pellegrini ad inizio stagione e il doppio prolungamento (uno dei quali ottenuto tramite accordi precedenti) di Gianluca Mancini ormai alle porte. Tutta la gestione societaria (sul campo e non) ha dei costi che Dan e Ryan Friedkin stanno sostenendo ogni mese senza il supporto di un altro azionista o di uno sponsor che si imponga nella società giallorossa. Bilanci alla mano, ormai molti tra i tifosi più attenti si staranno chiedendo quanto potrà essere sostenibile questo tipo di gestione senza il raggiungimento di obiettivi che sembrano economicamente vitali. Alle porte c’è una stagione da portare a termine in modo dignitoso e un quarto di finale di Conference League da dover superare per poter sperare in un trofeo che metterebbe la bandiera su un percorso di crescita sia sportivo che economico.

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