Di Chiara Cellitti. Domande che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita senza però, probabilmente, trovare una risposta: chi sono? Chi vorrei essere?

In questa epoca dove tutto è superficiale e si viene solo giudicati più per quel che si ha che per quel che si è.

Dove s

e non rispetti alcuni standard imposti dal mondo circostante come canoni di bellezza estetica o economica si tende ad essere fuori e di conseguenza ad accontentare più gli altri che noi stessi; perdendoci.

A volte se ci fermiamo a riflettere su noi stessi, ci guardiamo allo specchio e non sappiamo nemmeno cosa pensare e rimaniamo lì a fissare la nostra immagine.

Delle volte non hai fiducia in te stesso, non ti senti abbastanza per gli altri, sempre sbagliato e mai ai livelli di quello che ti viene imposto dall’esterno.

C

i sentiamo diversi e non adatti ma alla fine siamo solo speciali, diversi in positivo.

Fin da piccoli ci insegnano a cercare l’approvazione degli altri e alla fine quando si cresce si è abituati a piacere più a questi che a noi stessi e il risultato sfocia quasi sempre nel “non sapere chi so

no” uccidendo così ciò che è l’autoaffermazione.

L’autoaffermazione è la capacità di affermare noi stessi in relazione agli altri e alla base c’è solo una grande fiducia di ciò che siamo.

Solo quando abbiamo questa sicurezza cominceremo veramente a valorizzare le nostre capacità senza tener più conto del mondo circostante, del giudizio degli altri, nessuno si soffermerà più davanti allo specchio cercando infinite risposte perché si avrà la consapevolezza di essere noi stessi.