Di Ludovica Lamboglia. Quante volte ci è stato chiesto quale fosse la reale macchina motrice dei nostri sogni, eppure la risposta non è mai stata all’altezza. Forse perché un motivo dietro non c’è o forse perché pretendiamo solo di essere e mai di capire cosa si vuole realmente Viviamo tra una voglia incessante di dimostrare quanto noi valiamo, e la paura di fallire. L’essenza di ogni persona vacilla tra quello che si è, e quel che vorremmo fosse davvero il nostro futuro. Delle volte ci è stato imposto di non poter fare una determinata cosa che ci rendesse felice perché troppo “astratta” o “non produttiva” per il proprio futuro. Una volta in particolare, mi è capitato di non sapere dove realmente volessi andare, avevo un sogno tra le mani e un mondo troppo grande davanti. Dopo il Liceo non avrei mai intrapreso l’Università, volevo solo cantare e diventare qualcuno a tal punto da poter emozionare e trasmettere a chiunque ciò che mi venisse dall’anima. Ad un tratto mi ritrovo la luce in fondo al tunnel e scopro la mia più autentica passione per il giornalismo che giorno dopo giorno mi farà innamorare sempre di più. L’animo vive ancora però quello smarrimento iniziale, il percorso universitario è eccellente eppure vengo travolta da un soffocamento che mi blocca la voglia di studiare. Sono stati dei mesi duri per me, volevo essere ma non sapevo ritrovare la voglia che mi permettesse di continuare a studiare. Le lacrime segnalavano questa dispersione di me stessa che mi logorava l’animo. Non è stata facile, in famiglia era ancora più difficile, non volevo deludere nessuno, né tantomeno fermare “Ludovica”. Ho passato due mesi di pura riflessione che però, se da una parte hanno sospeso il mio cammino, sono certa che sono stati fondamentali per ritrovarmi. Sono rinata dalle mie ceneri, come una Fenice, il pianto, le urla liberatorie sono servite nel ritrovarmi ed è anche grazie a questo che sto facendo il lavoro che più amo davvero. La mia speranza è che il futuro mi possa riservare le cose più belle visti i sacrifici e la determinazione che sto mettendo per realizzarmi a 360° e magari chissà, avere la gioia più grande nel poter dire: “Hai visto? Ce l’hai fatta”. Quel che caratterizza maggiormente ognuno di noi è la forza di sapersi rialzare. Io sono cascata, mi sono fatta male, e anche se è stata dura, ad oggi sto rincorrendo un traguardo che così inarrivabile  non è. Basta credere sempre in noi stessi, con la voglia di spaccare il mondo e imparare ogni giorno ad affrontare l’indomani.