Di Andrea Gonini. Con il termine aggressività si intende un comportamento caratterizzato dall’intenzionalità a recare danno, fisico o psicologico, ad altri individui. Può essere un istinto, una caratteristica comportamentale appresa o una reazione ad un evento spiacevole, usata come sfogo. Le persone possono sviluppare comportamenti aggressivi anche osservando tali dinamiche da altri soggetti, come soprattutto nel caso dei bambini che, crescendo, imitano le azioni degli adulti. 

L’aggressività, verbale e non verbale, si manifesta da chi vuole esercitare la propria superiorità verso gli altri. Spesso incontrollata, è l’arma dei più deboli, degli insicuri e dei vigliacchi: perché al di fuori del loro branco diventano soltanto pecore solitarie, come nel caso delle Baby Gang. Viene esercitata, nella maggior parte dei casi, da coloro che hanno patito di un passato complicato e doloroso e, in situazioni analoghe, senza la figura di un padre o di una madre al loro fianco.

Nelle società, gli individui che si ritengono simili tra di loro (per cultura, ideologia, religione ecc..) si sentono parte dello stesso gruppo, definito ingroup. Al contrario, le persone non considerate come appartenenti al proprio gruppo, in quanto “diversi”, appartengono all’outgroup. Anche questo può essere motivo di aggressioni: molti sono i casi di violenza fisica, la quale è stata subita perché un individuo è considerato non membro di quel determinato gruppo. Come si evince dalle cronache, per esempio, un ragazzo nero che viene aggredito per il colore della sua pelle o di una persona che ha subito violenza fisica perché di un’etnia diversa o semplicemente diversa da loro.

Nella società moderna si è sviluppata anche l’aggressività tramite i mass media. A volte la rete viene utilizzata non solo per divulgare e apprendere notizie, ma anche per registrazioni di contenuti di violenza o i cosiddetti “leoni da tastiera”, noncuranti delle possibili ripercussioni a livello legale e dei danni inflitti alle vittime, i quali sono costretti a tacere tra le proprie insicurezze e a subirsi, anche senza un motivo ben preciso, gli sfoghi dei più “forti”.