Di Martina Cagnucci. Non sempre le relazioni vanno come ci si aspetta, non sempre tutti i rapporti tra uomo e donna sono sani, anzi.. molti di noi sicuramente hanno vissuto o vivono una relazione che si può definire TOSSICA. Perfino un amore che fa sognare, in realtà può non essere come sembra. Nella maggior parte dei casi una relazione tossica è composta da lui: geloso e possessivo nei confronti di lei, e lei: succube e pronta a subire. Un lui “tossico” si riconosce perché spesso ha due facce: è amorevole ma poi accusatorio, un giorno guarda con occhi innamorati e quello successivo con odio da persecutore. L’uomo tossico è come un ragno che tesse la tela, dice alla sua donna di avere bisogno di lei, di trattarla male perché è più forte di lui e di essere disperato per questo. Un tratto tipico e riconoscibile di queste persone infatti è proprio l’incapacità di leggere se stessi e i propri traumi e di riconoscere gli errori. La tendenza che hanno questi uomini è proprio quella di accusare e far sentire in colpa la propria donna innescando in lei varie reazioni: ci si sente sbagliate, incapaci di amare e di dare abbastanza. Tutte le sensazioni negative vengono concentrate su di sé, invece che sul proprio uomo e invece di incolparlo, si cerca sempre di assecondarlo, di coprirlo in tutto. L’incapacità di affrontare queste situazioni è enorme e molto spesso queste donne, pur sapendo di star facendo la cosa sbagliata, decidono di continuare la propria relazione, la propria vita così. Senza uno spiraglio di libertà e senza una via di fuga. Proprio da qui nascono i casi di femminicidio: la donna si sente in colpa nell’abbandonare il proprio uomo e cerca di stargli accanto il più possibile, senza però, accorgersi che piano piano quell’uomo che tanto ama, sta per compiere un atto che mai si sarebbe aspettata. Ed è proprio lì che finisce una vita. Una vita sbagliata, vissuta con i sensi di colpa, anche se con la consapevolezza di star sbagliando ma nonostante ciò con la decisione di non cambiare nulla. Dunque, donne: non mettete a tacere le difficoltà e il dolore, non vergognatevene con chi vi è più vicino: anzi parlatene con gli altri perchè significherebbe attingere a loro per trovare dall’esterno la forza di spezzare le catene di un rapporto malato.. prima che sia troppo tardi.