Di Alessandro Gentili.  I giovani e i giovanissimi hanno un rapporto morboso con i social, perché sembrano conoscere i pericoli della rete, ma non riescono a farne a meno e molti farebbero fatica ad abbandonarli anche solo per una settimana. E’ normale che i social hanno rivoluzionato le vite di ognuno, influenzando il nostro modo di comunicare e sotto molti aspetti anche il profilo della salute. Un’indagine promossa da Telefono Azzurro unitamente a Doxa Kid, con un campione di giovani e adolescenti compresi tra i 12 e i 18 ha espresso la propria opinione  circa l’uso dei social network. Un terzo di loro ha prontamente sottolineato la distrazione dallo studio e dal mondo reale, il 29% ha fatto riferimento all’assenza di contatto personale e il 21% ha evidenziato la dimensione illusoria della rete dei propri contatti a causa dell’errata percezione di possedere molti amici che in realtà sono degli sconosciuti. Infine il 66% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di essere stato esposto almeno una volta a contenuti spiacevoli pubblicati on line, tra questi compaiono video violenti, razzisti o sessisti. Questi comportamenti sono molto pericolosi, in quanto possono indurre all’anoressia e nei casi più gravi al suicidio. Una delle piattaforme più pericolose per quanto riguarda la diffusione di video violenti o sfide pericolose è tiktok. Più del 30% degli utenti sono minorenni, spesso di età inferiore ai 14 anni. Il social venne molto usato durante il periodo della quarantena e lo scorso anno la blackout challenge ha provocato la morte di una bambina di 10 anni. Una sfida che consiste nel legarsi una corda al collo per provare la propria resistenza. Poi ci sono anche ragazzi che il 19 Aprile hanno pensato di divertirsi condividendo tutto mentre prendevano un anziano signore buttandolo nel secchio dell’immondizia come se un sacco della spazzatura e postando il video come se fosse un trofeo da mostrare a tutti tra le risate di altri ragazzi che assistevano a questo scempio. Per questi casi il telefono andrebbe levato e impedire a queste persone di entrare su ogni tipo di social perché internet non è un gioco, è uno specchio della realtà e non si può dire e fare ciò che si vuole. I genitori devono avere l’obbligo di controllare i propri figli, parlando con loro dei molteplici rischi che ci possono essere, mostrandosi curiosi verso di loro per capire meglio cosa li attrae ed evitare che passino molto tempo attaccati al telefono