Di Adrián Romero. Parlare di “pilota valenciana” non è solo parlare di sport, ma anche di storia, cultura e tradizione. La Pilota è stata ereditata dall’Impero Romano e dall’Antica Grecia e di conseguenza esistono molte varietà in altri Paesi come Francia, Belgio e Italia, ma è a Valencia che si è affermata come elemento fondamentale nella vita quotidiana delle persone e nell’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole. Una parte significativa della vita a Valencia è rappresentata dal fatto di aver fatto parte della cultura “pilota valenciana” fin da piccoli, giocando a scuola, visitando i “trinquets” o anche bevendo qualcosa nei bar che hanno ancora questi campi integrati.  Questo sport ha molte varianti a Valencia, come la “galotxa” o il “raspall”, ma la più famosa è senza dubbio la “escala i corda”, in cui due squadre da 1 a 3 giocatori devono lanciare una pallina sopra una rete, qualcosa di simile al tennis. Tuttavia, l’aspetto peculiare e magnifico di questo sport è il campo in cui si gioca. I “trinquets” hanno pareti laterali e posteriori su cui la palla può rimbalzare e anche il pubblico gioca, in modo che la palla possa essere riportata in campo dagli spettatori nel bel mezzo del gioco. Un altro aspetto importante di questo sport è la nobiltà con cui i ‘pilotaris’ giocano, se la palla li colpisce in una parte illegale del corpo alzano la mano e concedono il punto, questo pubblico non ama i bugiardi. Infine, va notato che i giocatori hanno solo guanti speciali per colpire il pallone, guanti che si costruiscono da soli e che tutti i valenciani vengono istruiti a preparare fin dalla più tenera età nelle scuole per mantenere vivo lo spirito di questa tradizione valenciana.