Di Simone Ferri. Concepire la musica come un potenziale mezzo di comunicazione è un modo efficace per creare ponti tra generazioni, accorciando di fatto le distanze.
L’autore di questo collegamento è Dargen D’Amico, pseudonimo di Matteo Luca D’Amico, cantante milanese dalla personalità astratta ed imprevedibile.
È uno dei personaggi più particolari ed eclettici della scena musicale italiana, ed è stato l’outsider dell’ultima edizione del festival di Sanremo.
Soprannominato il rapper con gli occhiali,  mastica questo genere dialogando con tutto il repertorio del cantautorato.
Inventa dei giochi d’equilibrio tra i sensi delle parole, che costituiscono il suo stile poliedrico. Vive di sensazioni e di stati d’animo, ama viaggiare per fare musica e viceversa, prestando attenzione a cosa cerca ed a quello che trova. Non si lascia influenzare dalle mode e utilizza la scrittura per fare ordine nella sua testa: mettere ogni cosa al suo posto, così ogni posto avrà la sua cosa.
Attraverso una firma inconfondibile, l’artista fa dei suoi testi una cronaca magica, caratterizzata dal coraggio di sperimentare e dall’uso di metafore e similitudini.
I suoi brani sono come dei diari in cui egli raccoglie i suoi pensieri e li fissa nel tempo, cercando di attuare una vera e propria autoanalisi, alla ricerca di una catarsi e di una pace interiore.
In questo modo, l’ascoltatore viene invitato ad entrare all’interno di storie introspettive, in un universo variegato e libero, che lo rende inimitabile.
Il suo “cantautorap” è contraddistinto da una forte dose di ironia, e questo fattore si ripercuote nel suo ultimo album dal titolo “Nei sogni nessuno è monogamo”, un racconto poetico e intimo. Infatti, il filo rosso che lega tutto il progetto è proprio l’artista stesso, il fulcro della narrazione; il suo modo di osservare il mondo e la realtà circostante, di comunicare i sentimenti, le inquietudini e gli sprazzi di gioia che si alternano nella vita frenetica di tutti i giorni, con un ritmo regolare e cadenzato.
Le 12 tracce presenti, nostalgiche ma taglienti, rendono il disco complesso ma eterogeneo, ricco di sfumature.
I testi, prettamente ironici e nostalgici, possiedono una componente di denuncia; la società, l’amore e la quotidianità vengono narrate con la giusta maturità e determinazione.
Scrivere una canzone significa capire quello che ti devi ricordare e quello che invece puoi dimenticare. Inoltre, realizzare un brano è anche considerato un processo di pulizia interiore.
Per andare avanti, Dargen si è tolto gli occhiali da sole per guardarsi dentro e fuori!