Di Cesare Ercolani. L’ossessione batte il talento, il talento da solo non basta ci sono milioni e milioni di atleti di che sono bravi, hanno talento ma non andranno mai da nessuna parte, non avranno mai l’occasione e la loro stella non vedrà mai la luce, se si ha un sogno lo si deve coltivare, giorno, dopo giorno, deve esserci l’ossessione, vivere per quel sogno senza mai gettare la spugna, con la convinzione incrollabile di potercela fare. Nello sport ci sono molte storie che raccontano di riscatto personale, di come si riesca a uscire dai tunnel, dagli imprevisti della vita, vicende in cui il talento diventa fonte di riscatto da un passato problematico, parabole di affermazione e successo che diventano fonte di ispirazione con la ciliegina sulla torta di coronare il proprio sogno atletico attraverso riconoscimenti, medaglie e trofei. Certo, il tempo, gli infortuni, le società possono togliere a un atleta la possibilità di giocare ma non potranno mai portar via la gloria, perché per quanto breve ed effimera possa sembrare questa rimane e sarà per sempre. Questa storia, fa parte del grande mondo del basket europeo e nazionale, riguarda Guillermo “Willy” e Juan Hernangomez, quest ultimo è il protagonista del film “Hustle” del 2022, che fa conoscere il ragazzo anche con il nome del personaggio da lui interpretato Bo Cruz, Juan o “Bo” è un ragazzo di un’umile famiglia della periferia di Madrid, Las Rozas, lui e suo fratello “Willy” hanno un sogno, quasi impossibile, quasi irrealizzabile, poter giocare nella lega professionistica spagnola e nell’N.B.A. I loro sogni si avverano nel 2016, Juan gioca nella squadra dei Denver Nuggets e “Willy” gioca con i Knicks, mentre si prospetta un futuro radioso per i due ragazzi , i problemi sono dietro l’angolo per il fratello maggiore Juan. Nella stagione del 2018 Juan gioca solo 25 partite a causa della mononucleosi e questa malattia sembra in grado di poter spegnere per sempre il talento dello spagnolo. Nel febbraio 2020, venne ceduto a un’altra squadra i Minnesota e la stagione 2020-21 fu tumultuosa dato che arrivò al ritiro fuori forma e, come se non bastasse, contrasse il COVID facendogli perdere il posto da titolare. La sua stella sembra trasformarsi in una meteora destinata a schiantarsi senza più possibilità di risollevarsi, ma una partita, di basket, finisce solo alla fine del 4o tempo, quando il tabellone indica 0.00 e si vede il risultato, la carriera di Juan ancora non era finita e il ragazzo stava per riprendere in mano la sua vita, grazie anche al film. Hustle lo coinvolge nel ruolo di protagonista dando un nuovo slancio a Juan e alla sua carriera, si conquista un posto nella sua nazionale che giocherà l’europeo in Germania, la Spagna viene trascinata da un nuovo Juan, dal “Bo Cruz” che si vede in Hustle, un ragazzo determinato a vincere, ossessionato ad arrivare fino in fondo e a prendersi la sua rivincita; la finale si gioca contro la Francia che ha battuto l’Italia ai quarti e la Polonia in semifinale, mentre gli iberici hanno vinto prima contro la Finlandia e poi proprio contro la Germania padrone di casa. La finale è una partita a cardio-palma, e nonostante i vari tentativi dei francesi di fare punto Juan guida la squadra con il fratello Willy a vincere la partita più importante 88-76 conquistando il titolo di campione d’Europa. Juan e Willy hanno coronato il loro sogno, inoltre Willy viene premiato come miglior giocatore del torneo, il continuo lavoro, la passione, ossessione, e determinazione li hanno portati dove sognavano e volevano con la Spagna sul tetto d’Europa e continuando così hanno tutte le carte in regola per affermarsi definitivamente come campioni anche anche nel’ N.B.A. non resta che dirgli in bocca al lupo o come si direbbe in Spagna “buena suerte”.

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