Di Noemi Proietti. Siamo in una società a cui piace categorizzare, classificare ed etichettare qualsiasi cosa o persona si mostri di fronte ai propri occhi. Ci troviamo in un periodo di enorme superficialità, non è più importante l’anima di una persona ma lo è di più sapere in quale scaffale la si debba mettere come un semplice prodotto scadente in un supermercato dove ovviamente diventa più rilevante l’aspetto esteriore e non quel che si offre. L’estetica viene continuamente promossa, i nostri occhi sono abituati a vedere corpi di persone famose quasi sempre ricorse alla chirurgia estetica o con Photoshop prima di apparire sulle riviste, creando così un immagine ideale e che si avvicini sempre di più alla perfezione. Basti pensare ai filtri di cui disponiamo sui social network che cambiano completamente i connotati con labbra grandi, nasi alla francese e un viso simile a quello di una bambola di ceramica creando così una discrepanza tra reale e virtuale. Secondo le statistiche i “ritocchi da selfie” sono in netto aumento, la dottoressa Mariuccia Bucci, specialista in Dermatologia e Venereologia ha affermato  che molti dei suoi pazienti vogliono ricorrere alla chirurgia estetica per raggiungere gli effetti di un filtro social.

L’obiettivo di tutto ciò è far credere che se si è belli si ha successo nella vita, ma al dunque il risultato è una società che diventa sempre più insicura, che mette al primo posto il piacere agli altri anziché a se stessi, non si è più in grado di accettare il tempo che passa e che porta i primi segni di vita come le rughe o semplicemente un corpo che iniziare a cambiare, a maturare. Ma guardiamoci intorno e capiamo ciò che questo circolo vizioso sta creando: persone che, ricorrendo troppo a ritocchini, diventano irriconoscibili e i giovani che sono continuamente insoddisfatti del proprio aspetto. Bisogna smettere di dare così tanta importanza all’aspetto fisico nonostante non sia facile in un’epoca in cui ci viene costantemente venduta l’immagine, ma se riusciamo a renderci conto che ciò che conta è all’interno di noi, le nostre priorità potrebbero cambiare. Il vero valore sta nell’anima, nel nostro comportamento e in tutto ciò che dà forma alla nostra personalità che sarà unica per ognuno di noi. Qui i ritocchini non serviranno a nulla e se tutti fossero in grado di capirlo non esisterebbe più la dipendenza dal voler piacere e cesserebbe la frustrazione di quando il nostro corpo comincia a mutare con il tempo. Come disse il Piccolo Principe “l’essenziale è invisibile agli occhi”.