Di Cristiano De Angelis. Dal 2008 a questa parte sembra che le sale cinematografiche siano monopolizzate da quello che oggi chiamiamo “Marvel Cinematic Universe”, ma che iniziò come un ultimo tentativo di una casa di produzione fumettistica di sfondare nelle grandi sale.

Infatti, dall’uscita di ironman nel 2008 ad oggi c’è stato un solo anno che non contrassegnato dall’uscita di almeno un film di quella che era prima  Marvel e che è poi diventata Disney/Marvel;  questo binomio non solo aveva il controllo del box office, ma manteneva anche un rapporto decisamente positivo con la critica e il pubblico.

Eppure, sembra che oggi le opinioni positive su questo gigante dell’intrattenimento siano sempre di meno, il che risulta quasi paradossale vista la quantità di fondi sempre crescente che gli studios stanno investendo nei loro prodotti, nella speranza aumentare esponenzialmente il budget dei lavori possa risolvere i problemi che nell’ultimo periodo caratterizzano questa casa di produzione di blockbuster movies.

Ad oggi non ci sono state dichiarazioni da parte degli esecutive producers riguardo il declino del MCU ma dopo alcune ricerche e analisi si può evincere che le cause più probabili di questo tracollo sono tre: la prima è come citato all’inizio la longevità di questo collettivo di film interconnessi, nell’arco di 14 anni (al tempo della stesura dell’articolo) sono stati rilasciati 29 film e 19 serie Tv che hanno trasformato l’idea originale di un universo di prodotti multimediali collegati, in un vero e proprio incubo da seguire sia per i fan storici che per i possibili nuovi consumatori, in quanto presentati davanti ad una pletora di media da affrontare  prima di poter effettivamente apprezzare l’ultimo prodotto uscito.

La seconda è l’aggressività del marketing utilizzato, è infatti impossibile muoversi al giorno d’oggi senza incappare in una qualche forma di merchandise a tema supereroi rosso bianchi: T-shirt, felpe, portachiavi, adesivi o qualsiasi altra cosa. Ovunque ci si giri si incontra un Captain America o un Iron Man e se bene sulla carta questo posso sembrare un bene, il troppo stroppia sempre, e l’ipersaturazione di un prodotto rischia di farne perdere il valore. Soprattutto perché più se ne parla più si notano le pecche di qualcosa che non era perfetto neanche all’inizio.

Il terzo e forse più importante è la fretta, sono in aumento le dichiarazioni da parte di membri dello staff che si lamentano della mole di lavoro che devono svolgere in sempre meno tempo, i quali è importante ricordare che  sono visibili sul grande schermo, e portano alla realizzazione di opere che hanno spesso un aspetto grossolano, perché è in questo modo che sono state prodotte: non con un messaggio da comunicare in mente, non con l’esperienza dello spettatore a cuore, ma con la mentalità del “di più è meglio”, e con l’unica preoccupazione dello sfornare più prodotti il più velocemente possibile.

Con l’uscita di due film e tre serie tv solo nel 2022, questi Studios sembrano non aver capito ancora il loro errore e a giudicare dal calendario delle prossime uscite non sembrano avere in mente di fermarsi. Non resta che aspettare e vedere se questo franchise multimiliardario sprofonderà da solo nella bancarotta, come fece il suo equivalente fumettistico negli anni ‘90, o se riuscirà a capire i propri errori e a risollevarsi, come gli eroi che rappresenta.

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