Di Alessandro Gentili. La lista dei giocatori infortunati si aggiunge ogni giorno di nuovi nomi, a causa della Nations League, dei mondiali giocati per la prima volta in inverno e di un campionato congestionato di partite. Le squadre che hanno avuto più difficoltà sono quelle che non hanno fatto un tipo di preparazione vecchio stile in montagna come si faceva una volta come hanno optato ad esempio Napoli, Fiorentina e Lazio, a discapito di società che hanno scelto un tipo di preparazione diversa come Juventus e Inter che sono partite a rilento, in particolare la società bianconera che non ha gestito al meglio il caso Pogba perché dopo l’infortunio di Luglio è stata preferita una terapia conservativa per poi dopo un mese optare per l’intervento, dilatando i tempi di recupero .

Queste società hanno preferito svolgere delle amichevoli internazionali e tournée in giro per il mondo per aumentare la fama del brand non avendo la possibilità di mettere minuti nelle gambe. Oltre alla preparazione atletica quello che ha influito è il numero di partite giocate prima della sosta mondiale con 116 partite in 6 settimane tra coppe e campionato. La sosta Nations League e le amichevoli per i mondiali hanno influito coinvolgendo tra le altre Inter, Milan e Atalanta che hanno pagato il prezzo più alto con Brozovic dell’Inter che dovrà stare fuori un mese a causa di un risentimento alla coscia, Maignan del Milan che ha subito una lesione al polpaccio costringendo la società a escluderlo per un mese dalla lista Champions e Koopmeiners della truppa di Gasperini che ha subito un colpo alla testa durante Polonia- Olanda. La tac che è stata fatta  sul calciatore della dea ha dato esito negativo ed è rientrato in campo contro la Fiorentina.

Un contributo a questo argomento è stato fornito da Antonio La Torre, direttore tecnico dell’Italia di atletica affermando che:<<Prevedere un infortunio è una scienza impossibile, ogni stop ha una genesi multifattoriale. Forse a volte si fa troppo lavoro tecnico e si trascura un po’ il fatto che i calciatori sono innanzitutto atleti e che i muscoli vanno abituati a certe condizioni>>. A favore di questo è arrivata negli scorsi anni l’introduzione dei 5 cambi necessaria sia per gli allenatori per fare le giuste rotazioni e per i calciatori che possono sentirsi maggiormente parte del gruppo squadra e che hanno la possibilità di rifiatare perché al giorno d’oggi si gioca ogni tre giorni. Anche Umberto Calcagno presidente dell’AIC si è espresso su questo argomento durante la nomination per il Gran Galà del calcio affermando che il mondiale ha scombussolato le abitudini dei calciatori e che occorre tutelare la salute degli stessi perchè non sono delle macchine. Oltre ai tempi ristretti di recupero e di preparazione a preoccupare sono le temperature estive, con la proposta di annullare partite e allenamenti quando superano i 32 gradi della temperatura composta. La sfida per il futuro da parte della UEFA  sarà quella di trovare l’equilibrio tra il numero di partite e gli impegni che ci sono e da parte delle squadre sarà quello di gestire al meglio i loro tesserati, collaborando anche con i dottori delle Nazionali , aumentando il lavoro in palestra per aumentare la forza muscolare che possa ridurre il rischio di infortuni perché questi sono aumentati del 20% con un costo complessivo di 500 milioni di euro. Il sindacato mondiale dei giocatori FiFpro afferma che è necessario mettere in atto azioni preventive per limitare i carichi di lavoro imponendo dei periodi di riposo minimi di quattro settimane durante lo stop del campionato e una pausa a metà stagione di due settimane per ogni giocatore. Scenari che però cozzano con le esigenze di uno spettacolo senza sosta.

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