Di Alfredo Arciero. Sono passati quasi due mesi da quando l’Italia ha svoltato a destra, un esecutivo che in questo breve tempo si è affannato per emanare nuove proposte che conquistassero la fiducia degli italiani. Il percorso di questa nuova destra ha degli obiettivi concreti ma sembra girare ossessivamente intorno al concetto di “buon senso”, un concetto puramente soggettivo che però diviene centrale dal punto di vista istituzionale: l’esempio più evidente è l’esaltazione della cosiddetta “famiglia tradizionale”. E’ paradossale il fatto che un bambino debba crescere con una mamma ed un papà e non può farlo serenamente con due papà o due mamme  perché il loro amore è schiavizzato sotto un’estrema ideologia cattolica e discriminatoria nei confronti della diversità. A parer mio bisognerebbe proteggere i bimbi, da un ambiente malato, che non è l’amore di due sessi uguali, ma da un padre che picchia la madre. Strano  vedere  Giorgia Meloni sentenziare sull’argomento quando lei non è sposata ed ha una figlia: siamo tutti bravi con le cose degli altri. Altri slogan che riempiono ossessivamente le pagine social sono quelle del senatore Pillon, il quale sembra non dormire la notte, pur di studiare casistiche che esaltino la tradizione alla fluidità odierna. Il senatore pubblica opere artistiche che ritraggono uomo, donna e figli e le usa come chiaro slogan politico anti lgbtq. L’onorevole Pillon dovrebbe recarsi a Paestum ed ammirare “la tomba del tuffatore” che ci fa capire come nell’antichità, in particolar modo nell’antica Grecia l’omosessualità era considerata normalità ma soprattutto “naturale”, cosa che in epoca odierna non si riesce a cogliere, poiché la normalità della destra in Italia fa luce su un altro fenomeno discusso: la discriminazione. Nonostante tutto la comunità lgbtq+ è sempre più presente , alza la sua voce, e soprattutto manifesta il suo amore senza se e senza ma  poiché quando si parla di amore non servono parole, giustificazioni e accuse. L’amore non è una parola che Palazzo Chigi può mettere in dubbio, per pensieri o capricci personali.

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