Di Francesca Altobelli.

Con il termine hikikomori si tende a descrivere una sindrome che colpisce giovani e giovanissimi. Il significato della parola hikikomori deriva dal giapponese, più precisamente dal verbo hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi), ovvero  “stare in disparte, isolarsi”. 

Questo termine nasce per definire un fenomeno caratterizzato principalmente dal ritiro sociale, una volontaria reclusione dal mondo esterno, isolamento e rifiuto totale non solo per ogni forma di relazione, ma anche per la luce del sole.

Il disturbo, descritto ed osservato primariamente in Oriente, ad oggi non è ancora una diagnosi ufficiale, ma si sta piano piano evolvendo ed espandendo nel mondo.

Interessante è sapere che questo disturbo sembra avere una predominanza in soggetti che presentano alcune caratteristiche, come: una fascia d’età di giovani compresi tra i 14 e i 30 anni  e una rilevante preponderanza del sesso maschile, arrivando a ricoprire il 90% dei casi.

Qui si tratta di un vero e proprio disturbo in cui troviamo giovani che si auto impongono una quarantena, perchè si, per gli Hikikomori la quarantena è assolutamente un piacere! 

Nel nostro paese si arrivano a raggiungere quasi 100 mila casi, cresciuti in maniera esorbitante per via delle quarantene forzate dovute al Covid 19! Infatti c’è chi si è recluso da allora , e purtroppo non ne è più uscito!

Quando usciamo dalla nostra zona di confort siamo costretti a ricrearci una nuova routine, riplasmando l’ambiente circostante in modo da renderlo a noi confortevole, come abbiamo fatto precedentemente con l’ambiente che abbiamo lasciato. 

È nella natura dell’uomo crearsi una propria zona di comfort e non c’è niente di male nel ricercarla e proteggerla. 

Ma talvolta, durante il corso della nostra esistenza, la routine può condurci in una spirale negativa: ci porta a percepire la realtà sempre dallo stesso punto di vista, diventando una vera e propria trappola per la mente.

Ed è proprio questo quello che accade agli hikikomori, perchè passando molto tempo nello stesso spazio, ripetendo la stessa routine e le stesse attività, si costruiscono un mondo che finisce per apparirgli come l’unico possibile.

Il comportamento di questi ragazzi rappresenta una forma di protesta silenziosa verso una società a cui non sentono di appartenere e si sentono troppo fragili e impotenti per cercare di modificarla in maniera propositiva ! Loro in qualche modo hanno trovato una maniera “vigliacca” per sottrarsi da questa società ad oggi meschina, che non fa sconti a nessuno. 

Ma c’è da pensare però che il mondo non è solo questo, nasconde in sé un lato altrettanto meraviglioso, basta pensare all’abbraccio di un amico, al sole che ti scalda la pelle in primavera, o al semplice sconosciuto che ti sorride mentre si sta camminando per la strada.

Si conosce bene la cattiveria che si cela nella società, soprattutto negli uomini , i quali spesso si distruggono reciprocamente, ma non è solo questo il Mondo!

Prestiamo attenzione a chi inconsciamente ha intrapreso una strada simile a quella dei hikikomori, incoraggiando a non perdere le bellezze che il nostro mondo ci offre, siate coraggiosi, ma soprattutto siate VIVI!

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