Di Maria Viviana Morini. ‘Barbie’ è una linea di fashion doll commercializzata dalla Mattel. L’obiettivo che la Mattel si pone è quello di celebrare la diversità con bambole e look unici ispirati alla vita reale. Dopo le bambole con la vitiligine, di carnagione scura, calve, con apparecchi acustici e sedia a rotelle arriva la prima barbie con la sindrome di down.

 

Introdotta il 25 aprile 2023, resa disponibile in tutto il mondo, per diffondere ancora una volta un messaggio ben preciso: la diversità  non solo nel mondo dei ‘piccoli’- dei giocattoli ma anche nel mondo reale. Si presenta con una struttura corta e il busto più lungo, attorno al collo una collana rosa composta da tre punte, le quali equivalgono alle tre copie del cromosoma 21, ossia le caratteristiche genetiche associate alla sindrome. Inoltre questa barbie ha un viso tondo, capelli biondi, e orecchie più piccole. Quest’ultima, indossa un vestito giallo e blu, non sono  casuali, ma significativi: sono i colori della giornata dedicata alla consapevolezza sulla sindrome di down.

 

Attraverso queste bambole si cerca di consentire a tutti i bambini, in quanto la Mattel ha prodotto ‘Ken sirenetto’ per combattere la mascolinità tossica, e alle bambine di rispecchiarsi in Barbie, sentendosi accolti nonostante la diversità che li caratterizza. Inoltre permette a tutti i bambini di potersi avvicinare, se vogliamo, a chi non assomiglia a loro, ed entrare in empatia con le varie differenze che caratterizzano il genere umano.

 

Il brand ‘Barbie’ prima di produrre questa nuova bambola, ha lavorato con la National Down Syndrome Society (NDSS) per far si che la barbie rispecchiasse  in maniera impeccabile la persona con questa sindrome.

 

La National Down Syndrome Society  si dice entusiasta e grata di aver fatto parte di questa collaborazione. Si tratta della principale organizzazione per i diritti umani per tutti gli individui con sindrome di down. Immaginano e aspirano ad un mondo in cui le persone con questa sindrome abbiano l’opportunità di migliorare la qualità di vita, di realizzare i loro progetti e diventare membri di comunità che siano accoglienti.

 

Questa barbie può giocare un ruolo importante nella vita di molte persone affette da questa sindrome, facendole sentire meno sole di quello che pensano, riuscendo a rivedersi in una bambola che milioni di bambini avranno nelle loro collezioni di giocattoli. Un/una  bambino/a nel momento del gioco, può immaginare di essere qualsiasi cosa, e questo Barbie lo rende possibile.

 

Sul web, il lancio di questa nuova bambola, è stato accompagnato da dei video che raffigurano dei bimbi che scoprono per la prima volta di avere una barbie dedicata a loro, provando stupore e gioia nel toccarla. Un video talmente dolce che si fa fatica a reggere l’emozione. Al di là del video, il messaggio importante che deve passare è l’inclusione. E questo messaggio lo si deve imparare fin da bambini, e Barbie l’ha reso possibile, unendo gioco a umanità, gioco a diversità, gioco a inclusione. Ogni bambino/a  in questo modo, può sentirsi rappresentato, nonostante le difficoltà che la vita gli ha posto come ostacoli.