Di Silvia Cera.

UN LABORATORIO DI GIORNALISMO, MA NON SOLO QUESTO

Sembra strano dover già scrivere i nostri pensieri su questo laboratorio. È difficile riordinare le emozioni. Penso che il laboratorio di redazione giornalistica non sia stato solamente un insegnamento sul giornalismo, ma anche di vita. Prima ero più timida nel parlare con persone a me sconosciute, ero impacciata, a volte avevo paura di dire quello che pensavo.

Con i dibattiti ho imparato a dare voce ai miei pensieri quando mi trovo in disaccordo con qualcuno. Con la scrittura degli articoli ho imparato a parlare in modo più conciso, efficace, pungente. Con la mia presenza in video ho scoperto che non mi dispiace trovarmi di fronte ad una telecamera. Non pensavo fosse possibile, per me, avere un pensiero del genere. Io, davanti ad una telecamera, di mia spontanea volontà? Fino a tre mesi fa, la risposta che avrei dato sarebbe stata “mai”.

Ho conosciuto compagni che sono diventati amici, veri amici, non quelle persone che una volta finito un corso non rivedrai mai più in vita tua. Persone buone, che sanno esserci e soprattutto con una morale. Un professore che mi ha fatto innamorare di una materia e mi ha fatto scoprire quanto mi piaccia il giornalismo. Ho sempre saputo che scrivere facesse parte di me. Però, non pensavo che avrei trovato quello che voglio fare davvero nella vita.

Questa esperienza ha superato le mie aspettative. Ho pianto, riso, mi sono messa in dubbio, ho sentito storie ed ho detto la mia. Se dovessi consigliare a qualcuno un corso da fare assolutamente, sarebbe questo, senza nessun dubbio. Forse è la mia emotività che parla, ma se mi sento legata a questo laboratorio, un motivo c’è.

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