Di Alex Sau. Milano e Napoli, ”le capitali del rap italiano”, hanno rappresentato le location di un mega evento storico per quanto riguarda la musica rap: il Marrageddon.

Questo show, è il primo festival dedicato al rap mai organizzato in Italia, con a capo di tutto Marracash.

Tutto ha avuto inizio a Milano, svoltasi il 23 settembre all’Ippodromo La Maura, per concludere con Napoli il 30 di settembre all’Ippodromo di Agnano.

Inutile dire che entrambe le date sono state un vero e proprio successo, con un’ organizzazione ad hoc che non ha lasciato nulla al caso.

A cominciare dai servizi di trasporto, che sono stati potenziati con un prolungamento dell’orario di chiusura.

Ma non è tutto, la manifestazione è stata seguita dalle radio ufficiali del concerto, vale a dire Radio Deejay e Radio m2o, e come se non bastasse, è stato anche trasmesso in streaming tramite il canale di Amazon Music con la piattaforma di Twitch.

Tanti gli ospiti sul palco, tra cui: Kid Yugi, Young Miles, Anna, Paky, Shiva, Fabri Fibra, Salmo, Guè, Ensi, Nerone, Tedua, Noyz Narcos, Ernia, Nayt, Geolier, Lazza e Madame.

Ogni cantante ha avuto il proprio spazio sul palco, con una carrellata di pezzi sulla propria discografia, fino ad arrivare al ”boss finale”, l’esibizione del padrone di casa, Marracash.

I fan sono stati anche sorpresi con pezzi inediti ed esibizioni unite tra questi artisti, per esempio quella di Fibra e Salmo. Oppure quella di Salmo, Noyz Narcos e Marracash, i quali hanno svelato in anteprima un loro pezzo che farà parte di un joint album tra il rapper sardo e quello romano, in uscita a dicembre.

Ma uno dei momenti più attesi, è stata l’esibizione combinata tra Marra e Guè, i quali hanno riportato in auge l’album che li ha consacrati come duo, cioè Santeria. Inoltre, il palco è stato sfruttato al massimo, con esibizioni mozzafiato e scenografie altrettanto d’effetto.

Una volta finito il tutto, i rapper, tramite un post su Instagram, hanno ringraziato Marracash per l’invito e la magia del festival, affermando ancora una volta il peso di questa cultura musicale dominante.

Tutto questo certifica una cosa sola: oggi più che mai il rap è vivo, e lo sarà ancora a lungo grazie al talento, le esperienze di vita e i sostenitori del genere.