Di Manuel Raniolo. Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato. Partita che rimarrà nella storia della Champions, quella tra Manchester City e Real Madrid, grazie alla preparazione delle squadre di Ancelotti e Guardiola che si sono rese protagoniste di un match stupefacente che fin da subito ha mandato in visibilio i tifosi e non solo.  Sul campo da gioco la tensione era smorzata dal calore proveniente dagli spalti; una particolarità di questa partita, raramente visibile nelle altre, è che il tetto dello stadio è stato chiuso su richiesta del club di casa per rendere l’atmosfera più calda. Novanta minuti dove le due protagoniste hanno conteso il pallone da gioco senza mai demordere; Bernando Silva diventa subito protagonista nei primi minuti di gioco con un gol che fa sognare tutti i tifosi del City. Nei minuti successivi i “blancos” ribaltano immediatamente il destino del match con due goal fulminei che lasciano l’amaro in bocca ai tifosi avversari. Dopo questo colpo di scena o di rete, come si voglia chiamare, la partita si stabilizza fino al fischio del primo tempo. Nella ripresa, protagonista è Foden con un goal da fuori area; subito dopo il ritorno del vantaggio del City firmato Gvardiol. L’ultima contesa è stata vinta dal Real Madrid, nei minuti finali, con una perla di Valverde.  Questa partita, come le altre, non termina con il semplice e canonico fischio finale dell’arbitro ma continua oltre il campo, tramite le parole degli allenatori e dei giocatori stessi.  Una testimonianza è stata data da Ancelotti che con il match di martedì festeggiava le duecento panchine in Champions League. Inoltre, l’allenatore ai microfoni di Mediaset: “bella partita…per la qualità che c’era in campo” – “l’unico rammarico è non aver segnato il tre a uno” -aggiunge.  Le luci del Santiago Bernabeu si spengono perché sarà lo stadio Etihad Stadium di Manchester ad illuminarsi, mercoledì 17 aprile, per ospitare il ritorno delle due squadre.

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