Di Siria Floridi. Se non sapete cosa guardare al cinema, l’11 aprile è arrivato nelle sale “Gloria!” un film che ci racconta la storia di una ragazza che inizia a comporre musica mai sentita prima. Teresa è rinchiusa insieme ad altre orfane in un istituto, il deplorevole maestro Perlina interpretato da Paolo Rossi le educa nella musica. All’improvviso però arrivano due grandi novità: una visita incombente del papa, per cui il maestro Perlina dovrà comporre un concerto, che verrà suonato dalle ragazze; e l’arrivo in cantina di un nuovo strumento: il pianoforte. Tra i molteplici personaggi, a recitare e cantare troviamo anche Veronica Lucchesi della Rappresentante di Lista.

 

È un film di un’artista a tutto tondo: Margherita Vicario che ha scritto, diretto e composto le musiche per la sua opera prima, nella quale usa la musica in chiave moderna come mezzo d’ emancipazione. La musica che sentiamo mescola il jazz con il pop, uno stile musicale insolito considerando che ci troviamo alla fine del ‘700 a Venezia, questa particolarità racchiude un’idea originale che trasforma la rivoluzione musicale in una rivoluzione femminista.

Margherita Vicario: attrice, cantautrice e con “Gloria!” anche nei panni di regista. Su “freeda” ci dice che l’idea e il bisogno di raccontare il ruolo delle donne nella musica, è nato quando nel 2013 pubblica il suo primo disco. Da quel momento si rende conto che prima ancora di porle dei quesiti sui suoi brani, i suoi interlocutori le domandano cosa ne pensa riguardo alla situazione delle donne nella musica. Trovandosi spesso davanti questa questione l’artista inizia un’indagine al riguardo.

 

Naturalmente le donne nel mondo artistico sono sempre esistite, quali scrittrici, pittrici o come in questo caso musiciste. A causa della società però hanno sempre fatto fatica a restare nella storia. Infatti Vicario racconta che anche negli istituti dove ha ambientato il suo film, nonostante le donne venissero educate alla musica, per loro era vietato suonare al di fuori dell’istituto, ed era altrettanto vietato rendere la loro arte un mestiere.

Come spesso accade ancora oggi, in modo sicuramente diverso e più velato, le donne vengono inghiottite e messe da parte a causa di una società patriarcale.

Vale sicuramente la pena dedicare 1h 40m del nostro tempo a questo film, e lasciarci sorprendere da tutta la genialità di una donna dal punto di vista artistico molto versatile.