Di Lorenzo Bon. La Juventus, una volta ammirata per la sua forza e il suo dominio in Italia , ora si trova a vagare in un mare tempestoso, schiacciata dalle onde delle ambizioni infrante e delle voci di mercato che riecheggiano nei corridoi della sua storia,. Dopo un’importante vittoria in Coppa Italia nei quarti contro la Lazio, che ha spruzzato una flebile luce di speranza nel cuore dei tifosi , ora si mormora che Thiago Motta sia destinato a sedersi sulla panchina bianconera, mentre l’attuale allenatore, Max Allegri, si aggrappa con forza al timone della nave, cercando di mantenere la rotta in mezzo alla tempesta, con un Max che più passa il tempo più non riesce a convincere, anzi sembra odiato anche dagli stessi tifosi che oramai non vedono più le partite con gioia.Eppure, nonostante gli evidenti problemi , la juve ha ottenuto  tre punti importanti contro la Fiorentina, riconfermando così la sua parziale striscia di vittorie. Ma questa vittoria non dovrebbe far dimenticare la difficoltà dell’incontro. Contro una viola che una volta avrebbe rappresentato una preda facile, la vecchia signora ha dovuto lottare con determinazione per ottenere una vittoria, uscendone martoriata . È stata una vittoria, sì, ma una vittoria parziale ottenuta  con le unghie e con i denti in cui il reparto difensivo ha salvato la squadra di allegri , lontana dagli standard di dominio che una volta caratterizzavano gli incontri contro la squadra di Firenze.E mentre i tifosi si aggrappano a questa vittoria come a un salvagente nella tempesta, è importante non dimenticare le crepe che si stanno formando nell’identità della Juventus. È di assoluta importanza guardare oltre il risultato e affrontare la realtà cruda di una squadra che sta perdendo il suo tipico smalto, la sua essenza.La Juventus ha bisogno di più vittorie complete per ritrovare la sua grandezza. Ha bisogno di una riforma radicale, di una rivoluzione che rigeneri il suo spirito e la sua determinazione che deve partire dagli organi più interni della società che deve colpire chi siede in panchina. Solo allora potrà sperare di navigare nuovamente le acque del successo, con la testa alta e la bandiera bianconera sventolante al vento.

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Sport