Di Giulia Cipriano. Mestruazioni: che parola terrificante! Talmente terrificante che si preferirebbe usare qualsiasi altra espressione. Mar Rosso, il marchese, il Barone Rosso, le mie “cose”, le giubbe rosse, “essere indisposte”. Innominabile, neanche fosse Voldemort. Le donne diventano “signorine”, e sin da quel momento imparano a mascherare qualsiasi sintomo fisico o psichico riguardante il ciclo mestruale.
Non ci si rende conto, però, che le mestruazioni sono un qualcosa di completamente naturale. A livello biologico, la mestruazione è lo sfaldamento del rivestimento dell’utero, l’endometrio, accompagnato da sanguinamento. Si verifica, in media, a cicli mensili, per tutto il periodo di fertilità della donna, tranne in gravidanza. Ha dunque inizio durante la pubertà, con il menarca, e termina in modo permanente con la menopausa.
Per definizione, il ciclo mestruale inizia il primo giorno di sanguinamento, considerato giorno 1, e termina subito prima del ciclo successivo. I cicli mestruali possono variare da 25 a 36 giorni, e almeno nel 20% delle donne i cicli sono irregolari. Il vero e proprio sanguinamento dura, invece, da 3 a 7 giorni, con una media di 5 giorni.
Parliamo di naturali perdite di sangue, segnale del corretto funzionamento del corpo femminile. Eppure, la realtà scientifica è ben diversa dalla concezione culturale, tanto che il tema “mestruazioni” è trattato in modo diverso da Paese a Paese. Solo in pochissimi luoghi del mondo il menarca, la comparsa della prima mestruazione, viene festeggiato e celebrato come un dono. Ma, in altre zone del mondo, non è questo il caso. In Nepal, ad esempio, fino al 2005, era legale che le donne venissero sottoposte ad un isolamento mestruale, ovvero la reclusione in un’apposita capanna, lontano dalla comunità, durante i giorni delle perdite di sangue, considerate simbolo di impurità. Nel distretto di Beed in India, invece, molte donne che lavorano nelle piantagioni subiscono interventi di rimozione dell’utero per evitare che i dolori mestruali intralcino la loro attività.
In Italia, le mestruazioni sono un lusso. Lo so, sembra una barzelletta. Fino a pochi mesi fa l’IVA sugli assorbenti era stabile al 22%, aliquota riservata ai cosiddetti beni voluttuari, intesi a soddisfare esigenze secondarie. A fine ottobre 2021, il governo ha approvato la riduzione dell’IVA dal 22% al 10%. Ma non abbiamo ancora superato la linea del traguardo finale. Non possiamo accontentarci. Non in un Pease in cui gli assorbenti non vengono considerati beni di prima necessità, come, invece, dovrebbe essere.
Perché non si tratta di una scelta. Non possiamo scegliere se avere o meno il ciclo. E non è affatto una cosa volgare o “sporca”. Si tratta di un evento naturale e fisiologico, ed è arrivato il momento che tutti se ne rendano conto. Basta tabù: parliamo delle mestruazioni!