Di Giorgia Di Stefano

Nell’ultimo decennio l’Europa è stata frequentemente colpita da attentati terroristici di matrice islamica, ma il fenomeno continua a diffondersi a vista d’occhio, sono moltissimi i paesi, europei e non, che hanno subito attentati di questo tipo. Si tratta di un fenomeno inspiegabile e inaccettabile sotto ogni punto di vista razionale, ma non possiamo negare la portata ideologica di tale gesto, portata che coinvolge, se pur negativamente, anche coloro che non fanno parte di tali organizzazioni.

Solo dal 2013 abbiamo iniziato a sentir parlare di Isis, ma questi atroci episodi esistevano anche in precedenza, l’unica differenza è che prima venivano rivendicati sotto il nome di al Qaida. Il nome Isis significa letteralmente  “Stato Islamico” e questo rende già abbastanza evidente lo scopo di tale organizzazione che potremmo effettivamente definire come “criminale”, ovvero quello di creare uno stato in cui domini una religione islamica portata ai suoi eccessi, rispettata perfettamente e letteralmente in ogni singolo versetto del Corano, libro sacro che svolge anche un ruolo giuridico.

Con questo possiamo chiaramente intendere che il bersaglio di tali attacchi non sono soltanto coloro che professano un’altra religione, bensì anche i musulmani non estremisti che sì, rispettano il corano, ma tengono in conto il fatto che da quando è stato scritto di anni ne sono passati parecchi e cercano quindi di staccarsi da questi estremismi malati che danno vita soltanto ad un odio ancora più malato e pericoloso. Ciò che fa davvero paura però è il loro atteggiamento nei confronti dei bambini: li plagiano a loro immagine e somiglianza, vere e proprie lezioni di terrorismo in cui non solo vengono insegnati gli aspetti più tecnici di questa sacra missione, ma soprattutto le menti ancora fragili di questi bambini vengono modificate e ripulite, facendo diventare gli allievi delle vere e proprie macchine da guerra disposte ad uccidere e morire per diffondere qualcosa che pretendono di far passare come Islam, ma che Islam non è, con la promessa di una ricompensa dopo la morte.

Così facendo si verrà a creare un vero e proprio esercito pronto a realizzare una crociata del terzo millennio e ad uccidere tutti coloro che sono considerati infedeli, ma a preoccupare sono anche i lupi solitari, persone che agiscono singolarmente e che proprio per questo sono più difficili da rintracciare e da individuare. Si muovono con lo stesso scopo, ma non avendo interazione con altri è veramente difficile trovare tracce dei loro progetti e dei loro spostamenti. Un altro aspetto estremamente inquietante di questo fenomeno è il grande numero di occidentali che si convertono a tale modo di interpretare la religione islamica, uomini e donne che abbandonano la loro famiglia e il loro paese per entrare a far parte di un’organizzazione che li farà diventare macchine senza razionalità con un unico scopo: uccidere.

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