di Chiara Rivieccio.

Sentirsi avvolti da un profumo dolce e sensuale: questa è la prima sensazione quando si sbarca all’aeroporto di Tahiti. L’odore di fiore di tiarè, bianco e delicato, è qualcosa che durante un viaggio nell’arcipelago polinesiano non ti abbandona mai.

Anche perchè, quando non ci pensa la natura, ci sarà sicuramente qualche abitante del luogo che si preoccuperà di metterci attorno al collo una bellissima ghirlanda di fiori di benvenuto, segno della grande ospitalità che caratterizza i nativi del posto.

La popolazione, quasi sicuramente giunta in questo paradiso dall’Asia circa 5000 anni fa, abita solamente 67 delle 118 isole che compongono i cinque arcipelaghi della Polinesia Francese.

Bora Bora, Tahiti, Moorea, Tahaa, solo sentendo questi nomi la nostra mente si immagina in una camera-palafitta che affaccia su un’acqua cristallina con uno sfondo di vegetazione tropicale. Ed in fondo, è un’immagine poco lontana dalla realtà.

Perchè i colori sono qualcosa di indimenticabile per chi ha visitato questa terra meravigliosa. Le tonalità di azzurro-verde del mare, il cielo limpido, la vegetazione incontaminata con i suoi colori sgargianti.

Sì perchè i meravigliosi resort sul mare, sono fortunatamente l’unico segno del passaggio dell’uomo che troviamo su queste isole, rimaste ancora completamente incontaminate.

La corrente elettrica è presente solo in alcune abitazioni ma non nelle strade che di notte sono completamente buie, qualche supermercato e una farmacia sono gli unici negozi che incontrerete nel vostro viaggio, e non dappertutto. A Tahaa per esempio, l’isola della vaniglia, l’unico modo per procurarsi un’aspirina è aspettare che parta la barca per Raiatea un paio di volte al giorno. Ma difficilmente ne avrete bisogno, quando verrete svegliati al mattino solo dal rumore delle onde o da uno delle migliaia di galli che abitano l’arcipelago girando indisturbati. Eh sì perchè in queste isole, dove ancora la popolazione vive prettamente di agricoltura e pesca, la vita si svolge al ritmo della natura e le giornate sono scandite dal sorgere e dal calare del sole.

Le attività in cui maggiormente sono impegnati i polinesiani sono la coltivazione di piantagioni di ananas e di vaniglia, la coltura di perle nere e la produzione di essenza di tiarè. Tutti prodotti tipici che vengono esportati poi in tutto il mondo, fulcro dell’economia locale.

Ma il fiore di tiarè per i polinesiani non è soltanto una questione di affari. É parte della loro cultura da secoli.

Infatti nell’antichità le donne collocavano un fiore di tiarè sull’orecchio destro per comunicare ai loro corteggiatori che erano nubili. Al contrario, lo stesso fiore posto sull’orecchio sinistro, stava a significare che erano fidanzate o sposate.

Quindi quale luogo più romantico di questo per una luna di miele? Con “sole” 18 ore di volo dall’Italia (con scalo a Los Angeles o a Tokyo) potete raggiungere questo paradiso terrestre. Una volta atterrati a Tahiti, niente di meglio che girare da un’isola all’altra con qualche volo interno o in barca, per scoprire tutte le particolarità di ognuna. Ricordandosi di mettere il fiore di tiarè sull’orecchio giusto.

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