Di Chiara Rivieccio.

Qualcuno le ha dato qualcosa da mettere in valigia? Ha ricevuto regali da qualcuno? Ha dormito in hotel? Era da solo in camera?

No, non si tratta di un processo, ma dell’interrogatorio a cui verrete sottoposti da parte della sicurezza israeliana, quando ripartirete dall’aeroporto di Tel Aviv per tornare a casa.

E se siete in compagnia, aspettatevi di essere separati prima di questo colloquio, perché le vostre risposte verranno poi confrontate.

Esagerazione? Paranoia? Ai nostri occhi forse, ma questa insieme a tantissime altre misure di sicurezza sono riuscite a rendere Israele, paese da sempre vittima di terrorismo e continue guerre con i vicini, uno dei paesi più sicuri del mondo.  E un luogo meraviglioso da visitare con le sue unicità e le sue contraddizioni. Gerusalemme, luogo colmo di storia e di suggestioni; e Tel Aviv, centro economico, nonché l’area metropolitana più grande e popolosa.

Città profondamente diverse, una baluardo di storia e tradizioni religiose, l’altra moderna metropoli con grattacieli vista mare. Con un comune denominatore: la sorprendente capacità della popolazione di condividere in maniera serena con un perenne senso di minaccia.

Non dovete rimanere certo sorpresi se in ogni luogo pubblico, hotel, aeroporto, locali, troverete dei cartelli con delle indicazioni che riportano la scritta “shelter”. Ogni costruzione in Israele è infatti dotata di un nascondiglio sotterraneo dove gli abitanti devono rifugiarsi nel caso sentano il suono delle sirene che indica un attacco in corso. Una misura del tutto precauzionale visto che l’intero paese è dotato di una protezione antimissile praticamente inespugnabile. E gli israeliani, consapevoli di ciò, ed abituati a convivere fin da piccoli con questa realtà, vivono tutto con la massima tranquillità. 

Con altrettanta tranquillità, quasi solo apparente, le varie etnie che abitano le cittá di Tel Aviv e Gerusalemme cercano di convivere pacificamente. Ognuna nel suo quartiere, gelosa delle sue tradizioni, ma comunque con rispetto reciproco.

Gerusalemme, città santa per le tre religioni monoteiste più diffuse al mondo, ospita i quartieri della comunitá ebraica, musulmana, cristiana ed armena. A Tel Aviv la maggioranza della popolazione è ebrea, e convive con la minoranza araba, che risiede nel quartiere di Giaffa. Antico porto della città, Giaffa è il luogo perfetto per una cena romantica sul porto, gustando cucina locale, sorseggiando limonata, dopo una lunga passeggiata sul lungomare.

Ed è proprio il contrasto tra antico e moderno che rende Tel Aviv una cittá non semplicemente da visitare, ma da vivere. Vecchie stazioni ferroviarie convertite a luoghi di cultura e ritrovo affiancano mega centri commerciali con marchi internazionali e catene di fastfood. I grattacieli che ospitano hotel di lusso sul lungomare fanno da cornice alle antiche costruzioni di Giaffa.

Quando sarete stanchi della città che non dorme mai, è ora di recarsi a Gerusalemme, per perdersi fra i suoi monumenti e farsi coinvolgere dal profondo senso religioso che colpisce chiunque l’abbia visitata. La storia si respira nell’aria, e la visita del Santo Sepolcro è estremamente toccante per ogni credente.

Se prima di ripartire vi è rimasto ancora un po’ di tempo, perchè non concedervi una gita in giornata sul mar Morto, per godere del beneficio dei suoi fanghi. Una volta rilassati, potrete affrontare il viaggio di ritorno, compreso il momento in cui uno zelante addetto alla sicurezza aeroportuale vi chiederá da quanto tempo siete sposati c, sapendo che una risposta sbagliata potrebbe farvi trattenere per essere sottoposti ad altre domande.

 

 

 

 

 

 

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