Di Fabio Panfili.

RELAX IN UN PUB

Un’altra giornata uggiosa a Dublino. Quale posto migliore per riposare e rinfrescare la mente se non in un pub. Qui è tradizione. E’ popolato di vecchietti che vengono a passare il tempo nei pomeriggi invernali. Ne vedo uno in particolare con le guance rosse dal troppo bere, intento a rifinire una schedina per scommettere, un bicchiere della birra preferita dagli irlandesi per metà vuota appoggiata sul tavolo. Con un semplice sorso che mi sorprende vuota il boccale che, appena finito, viene rimpiazzato da un’altra pinta. Anche se tradizione per molti giovani la birra viene considerata solamente per uso ricreativo, consumata in dosi massicce in un breve lasso di tempo; una differente mentalità dal vecchietto di prima. In un report di Unionbirrai del 2018 sul consumo, produzione della birra mondiale, l’Irlanda non si trova infatti sul podio.

IL FREDDO EST E LA BIRRA

C’è però l’Italia come quarto paese europeo per birrifici attivi, 757 per l’esattezza. E se anche noi possiamo pensar di essere un popolo di grandi bevitori, paragonati ad altri paesi siamo abbastanza “sobri“. I nostri cugini spagnoli, ad esempio, sono terzi per consumo di birra, sempre in Europa; Italia sesta con 19 milioni di ettolitri. La Germania, sempre per consumo, è prima invece, e seconda per birrifici attivi; sempre seconda anche per consumo annuo pro capite, con 104 litri ad personam. E se dobbiamo considerare chi in Europa beva di più come popolazione dobbiamo sempre rimanere sul versante est: Repubblica Ceca al primo posto, 143 litri/pro capite. Medaglia di bronzo ai pallidi e biondi polacchi che amano spendere i propri złoty sui alcolici molto più economici rispetto ai nostri. In generale una pinta, non considerando il produttore, costa di solito sugli 8/9 złoty, all’incirca due euro e qualcosa. Uno shot di vodka si può trovare nei pub più umili anche ad uno solo zloto, 25 centesimi più o meno. Se volete andare in Polonia per scoprire la loro tradizione bevereccia non vi consiglio di girare per le strade con una birra in mano: l’ubriachezza in pubblico è severamente vietata.

IN FONDO ALLA CLASSIFICA

E l’Italia? Sul consumo pro capite dobbiamo accontentarci di un trentunesimo posto vista la stima di circa 31 litri annui per ogni italiano. Sembra che nonostante i nostri numerosi birrifici e posti in cui passare il tempo sorseggiando una bella bionda o rossa, a seconda dei vostri gusti, gli italiani preferiscano consumare i propri soldi in altro. Chissà cosa. Ciò che però non dovrebbe mancare mai, e qui l’Italia sembra un paese che ne difetta, è l’informazione a riguardo. Ciò che mi colpì, andando a Dublino, erano i pub ad ogni angolo di strada, un po’ come qua i tabaccai. Questo mi faceva supporre che i celtici fossero un gran popolo di bevitori, cosa vera e sacrosanta: ma non sono numericamente così tanti. In Irlanda, già dalla più tenre infanzia, si viene educati sia a scuola che fuori su quanto sia dannoso l’alcol ed in particolare il fumo, le sigarette. Spesso venivo fermato in strada, la maggior parte delle volte da bambini che mi vedevano fumare e che mi dicevano senza filtri “You know that smoke is bad for your health?”.

 

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