Di Claudia Adamo.Bistrattata e violentata da chi l’ha inquinata irrimediabilmente, nota ai più solo per la camorra e la terra dei fuochi, Caserta è sempre stata considerata la sorella povera di Napoli e Salerno, ma questa città è davvero solo spazzatura e la sua Reggia? E come è possibile che nell’immaginario comune possa convivere l’idea di qualcosa di così brutto, come la terra dei fuochi, con un qualcosa di così bello, come la Reggia realizzata da Vanvitelli? Forse la risposta è che molti sono vittime degli stereotipi e dei preconcetti, ma la realtà non è tutta o bianca o nera.
Allora chi andrà a visitare Caserta e la sua provincia si troverà davanti meraviglie ai più sconosciuti, come il più grande anfiteatro romano dopo il Colosseo, uno dei più importanti Mitrei a livello mondiale e tanto altro racchiuso in una vasta area archeologica, attualmente ubicata nel comune di Santa Maria Capua Vetere. Potrà pensare di stare in un’altra epoca girando per il borgo medioevale di Casertavecchia, dove si narra che nel castello giri ancora lo spirito della contessa Siffridina, moglie di Tommaso d’Aquino. Oppure potrà visitare il Setificio di San Leucio, dove oggi come duecento anni fa si continua a produrre la più prestigiosa seta utilizzata anche per rivestire le pareti dei più importanti palazzi d’Italia, tra cui quello della Banca d’Italia. Inoltre, nonostante si associ questa città ad un’idea di sporcizia e poco rispetto per la natura, gli amanti delle passeggiate nel verde rimarrebbero stupiti di quante riserve naturali ci siano in questa provincia, come il parco regionale del Matese, con la Cipresseta di Fontagreca, o nel Bosco di San Silvestro, oasi del WWF. Caserta e la sua provincia inoltre hanno una lunghissima tradizione culinaria, che va oltre la ben nota mozzarella di bufala, e l’ospitalità e il grande cuore dei casertani fa si che chi visiti queste terre non si senta un turista ma si senta come a casa propria.
Nonostante stia cercando di riscattarsi agli occhi del Belpaese attraverso una virtuosa gestione della sua Reggia, monumento simbolo della città, e stia riuscendo ad attirare tantissimi turisti, ancora oggi la città e la sua provincia ancora fanno fatica a farsi conoscere e a scardinare l’ingiusta immagine mediatica negativa. Allora ci si chiede, è davvero giusto privarsi della bellezza per un semplice preconcetto? E quanto le credenze diffuse ci danneggiano? E se è vero che i preconcetti si eliminano solo con la conoscenza, l’unica soluzione è allora viaggiare.

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