Di Greta Magliacca. Apre la fashion week in data 10 gennaio 2020 DSQUARED, il marchio di Dean e Dan Caten torna a Milano per festeggiare il venticinquesimo anniversario. Sfilano i pezzi iconici che rappresentano la storia del brand insieme alle new entry, tra queste troviamo i jeans doppi da portare slacciati, lunghi e stretti da abbinare alla camicia da boscaiolo o a maglioni e gilet e ancora pantaloni in lattine, montgomery corti, biker pants, contrasti tra morbidezza e seduzione.

Per Salvatore Ferragamo l’uomo indossa i bermuda anche in inverno, abbinati a maxi cappotti e stivali alti per pareggiare le lunghezze.

Dolce & Gabbana ci propone una collezione dedicata alle arti e ai mestieri, il tutto pubblicizzato da 40 star della nuova piattaforma social Tik Tok, per legare, come suggerisce Stefano Gabbana “la tradizione italiana del lavoro e le nuove generazioni”. La maglia è la protagonista di questa sfilata simbolo dell’artigianalità, troviamo total look in maglieria multicolor, per essere comodi e moderni durante il tempo libero.

Armani ci propone una collezione “Classic Pro”, una nuova visione dell’eleganza, interamente realizzata in nero e rosso. Ci viene mostrato questo concept grazie a gilet sartoriali realizzati con tasconi. Per la sera decide di presentarci un nero “brillante”; essendo questo arricchito da filamenti d’argento.

Etro sogna un ritorno ai gentiluomini di campagna. Manda in passerella uomini che sembrano cavallerizzi con tweed, stivali alti al ginocchio e pantaloni comodi. Gli abiti che ci vengono proposti sono invece coordinati e spezzati, giacche sportive e sartoriali. Protagonisti della passerella sono i cappotti, le mantelle. Etro rappresenta così le due anime dell’uomo, quella ribelle e quella che ama ancora l’eleganza.

Sembrerebbe quasi di trovarsi in un’opera d’arte per la sfilata di Prada, il tema è il “Surreal Classic”, dove il classico è dato dagli elementi del guardaroba borghese (parliamo perciò di camicie, gilet, cardigan) e il surreale è rappresentato dagli abbinamenti e dai materiali. I gilet e i cardigan non hanno le maniche così come le camicie abbinate, simbolo del riscaldamento globale sotto una chiave fashion. Le giacche sono così oversize da diventare cappotti.

Fendi apre la sua sfilata con completi interamente in pelle e gonne. Il focus della maison romana rimane legato alla pellicceria, alla pelletteria e agli accessori presentandoci una versione maschile della Baguette. al contrario di Prada qui i cappotti diventano giacche e i blazer si trasformano in boleri.

Chiude la MFW lo spettacolo Gucci: Alessandro Michele pensa ad un “back to school”, per liberare la società dalla mascolinità tossica. Troviamo riferimenti agli anni settanta misti a ricami, stampe e accessori sapientemente distribuiti. Inizia con “i ragazzi di vita”, camicie e maglioni troppo stretti o troppo larghi, abbottonati male, colori pastello. Sulle note di Sweet Dreams arrivano i “ragazzi borghesi”, camicia precisa sotto il golfino monocromatico, giacca sartoriale ma appare tra loro anche lo “strano”, en travesti.

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