Di Daniele Rossi. C’è sempre più paura e più allarmismo nell’aria e purtroppo tutto ciò non può che ripercuotersi anche nel mondo dello sport. Oltre alla chiusura di scuole,università,centri commerciali e all’annullamento di diversi eventi per questo maledettissimo “CoronaVirus”,vengono rinviate anche diverse partite che dovevano disputarsi questo pomeriggio,tra le quali: Torino-Parma,Verona-Cagliari,Atalanta-Sassuolo ed il posticipo Inter-Sampdoria. La notizia si era diffusa già da ieri sera ma la decisione finale è stata resa nota stamani da un comunicato della Lega Serie A. Il problema però che molti si pongono riguarda il perché solo alcune gare sono state “prese di mira” e il perché la decisione non è stata presa in modo equo per tutti,decidendo di rinviare tutta quanta la venticinquesima giornata a data da destinarsi. In molti,tifosi e non,hanno accettato la decisione mentre altrettanti hanno mostrato il proprio sgomento sui vari social,contestando vistosamente la scelta della Lega definendola “ingiusta”. Effettivamente l’allarme era scattato già da diversi giorni,soprattutto in alcune province della Lombardia e del Veneto,ma si è comunque deciso di far giocare il match tra Brescia e Napoli e di far partire sia tifosi che giocatori rossoneri per la trasferta di Firenze,mentre annullare il posticipo delle 20.45 tra Inter e Sampdoria e le altre gare delle 15.00 e delle 18.00. A molti ciò non è andato giù,soprattutto ai vari tifosi che avevano comprato il biglietto e per coloro che erano già partiti per la trasferta. Questa scelta naturalmente fa pensare e non poco ma dobbiamo comunque essere i più razionali possibili e capire ed accettare,senza reclami e polemiche,la “drastica”decisione presa dal Presidente di Lega e capire che siamo difronte ad una vera e propria epidemia che spaventa e non poco e che la salute di una nazione intera va aldilà di una “misera” partita di calcio. Ricordiamo sempre che le gare di campionato possono essere recuperate senza alcun tipo di problema mentre la salute è indispensabile e non si può rischiare di mettere a repentaglio la vita di milioni e milioni di persone per degli eventi sportivi.