Di Flavia Romagnoli. Un anno fa scelsi casualmente di iniziare a frequentare il corso del Laboratorio di Redazione Giornalistica, senza conoscere nessuno e senza sapere chi fosse il Professor Palma. Ero timida, insicura, avevo poca autostima nella vita, come nel campo della scrittura, e soprattutto pensavo che le lezioni del Professor Palma fossero uguali a tante altre: il professore spiega, noi studenti prendiamo appunti, finisce l’ora, e tutti a casa. Capii subito che invece qui c’era qualcosa di diverso, qui c’era un’atmosfera di affetto, qui noi studenti non eravamo semplici sequenze di numeri, ognuno di noi era ed è sempre stato qualcuno. Fin da subito il professore capì che persona ero io, cosa c’era dentro di me, come trattarmi, di cosa avevo bisogno, e quindi in quale redazione collocarmi. Lui, prima di me, sapeva quali erano le mie potenzialità nella scrittura: ha avuto fiducia nella mia penna, e ha aiutato anche me ad averla: mi ha insegnato tanto, dalla struttura di una singola frase di un articolo al “giornalismo di vita” con il quale affrontare ogni giorno. È proprio qui che esce il cuore di questo laboratorio: il giornalismo di vita. Riguardo questo concetto ero un po’ scettica all’inizio; mai avrei pensato che una ragazza di 21 anni come me potesse vedere un miglioramento nella vita facendo semplicemente un resoconto giornaliero della vita, seguendo cosa accade nel mondo ogni giorno o ponendosi degli obiettivi, anche solo quotidiani. Invece è andata proprio così, ho acquisito maturità e consapevolezza della mia vita, dando importanza a ogni attimo, e in generale al tempo: ad oggi, dopo un anno, mi ritrovo ad aver quasi “paura” di perdere del tempo in cui potrei fare qualcosa di buono. Per non parlare poi di quanto è successo durante il talk show: essere liberi di condividere la propria storia e le proprie esperienze, anche se a volte non del tutto a lieto fine, sapendo che nessuno ti giudicherà, è rigenerante davvero. Sentirsi parte di un grande gruppo ti dà la giusta forza per vivere felice, e a volte ti rende le cose più semplici: oltre a farti capire che dentro quell’aula nessuno è solo, il professore ci ha insegnato che, ognuno con le proprie diversità, ma alla fine siamo tutti uguali, che ognuno di noi ha passato i suoi momenti di difficoltà, come potrebbe averli ogni giornalista modello.

Non smetterò mai di ringraziare questo laboratorio, e quindi il professore con Giovanna e Giulia, per come mi hanno fatto aiutato a crescere come persona, studentessa e giornalista. Non so un domani dove sarò, quale sarà il mio lavoro, dove vivrò, ma sicuramente questo laboratorio mi ha dato quella marcia in più per iniziare a credere di più in me stessa. Mi auguro di diventare una giornalista, di poter vivere di ciò che mi piace, e magari di riuscire ad entrare nel mondo della televisione e raggiungere davvero il mio sogno.

Ciao TVG News, ciao Prof, ciao Giulia, ciao Giovanna. Grazie di tutto. Ve ne sarò per sempre immensamente grata.

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Cronaca