Di Ludovica Lamboglia. Arriva la squadra di Inzaghi allo stadio ‘Jan Breydel’ di Bruges decimata, a causa del rischio di positività al Covid-19 di 8 titolari tra cui: il danno forfait di Immobile e Luis Alberto. Nonostante questo, tra Bruges e Lazio finisce con un buon pareggio: 1-1. La vincitrice del campionato belga non era affatto da sottovalutare, giocare in Belgio è difficilissimo in quanto hanno preparazione e ritmi alti. Tant’è che così è volutosi dimostrare: il Club Brugge, nella seconda giornata infatti ha giocato molto bene, il possesso palla rispetto alla Lazio era superiore. Dopo il clamoroso gol di Correa, servito da Marusic, il Brugge ha nettamente aumentato il pressing senza lasciar respirare i biancoazzurri. D’altro canto, ieri sera la Lazio – con un cambio schema: dal 3-5-2 al 4-4-2 nel secondo tempo – durante tutto il match, ha combattuto molto e con i 4 difensori, è riuscita a coprire in ampiezza molto di più rispetto al primo tempo, mettendo in difficoltà i neroazzurri. Buone le azioni difensive di Hoedt, ma un po’ ruvido nel tackle rischiando troppo. Il serbo Milinković, se pur aver perso un’ottima occasione nel segnare e portare 3 punti a casa, ha stoppato una meravigliosa palla e ha agito molto bene durante il match. Colpevole Patric però per una trattenuta “d’affetto”, che questa ha regalato un rigore per i belgi, firmando il pareggio.

Insomma, il forfait di 8 titolari e una panchina che profumava di primavera, non ha affatto scoraggiato la Lazio in quanto: ha lottato – se pur soffrendo – e mostrato carattere, ma questo però non è bastato per portare la vittoria a casa. Correa c’era, lo spirito e la voglia di combattere senz’altro, ma ai ragazzi d’Inzaghi ieri sera, sotto le stelle, mancavano i pilastri fondamentali per una serata di Champions.

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