Di Francesca Zaza. Se nella scorsa settimana ci trovavamo in Spagna, con ‘’Voces’’, questa volta si vola direttamente negli Stati Uniti, presentando come proposta cinematografica ‘’Eli’’, diretto da C. Foy e uscito direttamente sulla piattaforma Netflix.

Paura, angoscia, tensione, sensazione di smarrimento : è questo il mix perfetto delle emozioni che dovrebbero prevalere nello spettatore durante la visione di un film di genere horror, ed è questo il caso di ‘’ Eli ‘’ che riesce a coinvolgere pienamente il pubblico, scaturendo in lui anche il beneficio del dubbio, che lo porta ad insinuare che ciò che ha visto fino a quel momento sia realmente la verità.

Ma quello che rappresenta la vera carta vincente è la sua imprevedibilità, e questa particolarità si evince soprattutto nel finale.  Il fatidico ‘’colpo di scena’’ che trova in questo film una funzione essenziale , in quanto capace di ribaltare completamente la situazione iniziale. Se, dunque, a primo impatto, il personaggio principale sembra essere l’unica vittima di ciò che sta accadendo intorno a lui, successivamente sarà proprio quest’ultimo a vestire il ruolo dell’antagonista, diventando quasi una terribile minaccia per gli altri.

Al centro della vicenda troviamo un bambino di nome Eli , affetto da una patologia molto rara che gli impedisce di relazionarsi con il mondo esterno. E’ infatti costretto a vivere la sua vita in un ambiente sterilizzato e ad indossare un tuta particolare non appena esce all’aperto. Nel tentativo di curarlo , i genitori lo portano in una clinica insolita, per certi versi anche piuttosto enigmatica, che non ha nulla a che vedere con le comuni strutture ospedaliere. Si tratta infatti di una vera e propria casa , del tutto sterile in cui il bambino può perfino camminare liberamente, senza indossare la sua protezione. E’ qui che Eli inizia il suo ciclo di cure specifiche, al termine del quale potrà finalmente dire di essere guarito.

Ma, al tempo stesso, qualcosa inizia a turbarlo : strane presenze oscure sembrano tormentare il protagonista. Quello che si mostra come un campanello d’allarme, che destabilizzerà non poco il ragazzo, si rivelerà essere , ben presto, un grande aiuto. Non a caso saranno proprio queste ‘’creature spaventose’’ a condurre il piccolo verso la strada della verità, scoprendo quindi i segreti sconvolgenti che ci celano dietro le mura di quell’inquietante edificio, e non solo.

 

Ma il sostegno di cui gode Eli, non proviene solo dall’alto, ossia da esseri che non appartengono al mondo umano, ma lo riceve anche da Haley , una bambina che conosce piuttosto bene la storia di quella casa e delle persone che vi abitano. E’ molto importante soffermarsi sulla sua figura , poiché è proprio grazie a lei che il protagonista comprende che tutto quello che lui vede non sono, neanche lontanamente, allucinazioni causate dalle cure a cui è sottoposto di continuo. La giovane, difatti, diventa, in pochissimo tempo, la sua confidente, l’unica che sembra in grado di capire ciò che Eli sta vivendo sulla sua pelle. Effettivamente, sarà Haley a metterlo in guardia sui terribili avvenimenti che stanno per manifestarsi, esortandolo, a suo modo, a ricercare la verità e a lasciarsi aiutare da coloro che altro non sono se non i bambini che lo hanno preceduto.

 

Si tratta quindi di un film che, nella sua originalità, è riuscito a mettere in scena un finale spiazzante che ben pochi avrebbero potuto immaginare.

 

 

 

 

 

 

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