Di Alessandro Gibertini.

ARBITRO

AYROLDI 6: È chiamato a dirigere una gara abbastanza tranquilla. Contatti di gioco limitati e non così “gravi” da punire con l’ammonizione. Non si mostra mai arrogante, anzi molto spesso cerca il dialogo con i calciatori per placare gli animi. Non è da tutti. Lascia correre quando deve. Sempre in comunicazione con Banti (VAR).

LAZIO

INZAGHI 6,5: Ampio turnover per i biancocelesti. Solo tre i titolari su undici schierati. I biancocelesti non brillano per un gioco eccelso, ma per la grinta ed il cuore. Lazio che parte in quarta, ma poi soffre. L’allenatore piacentino non smette mai di guidare i propri giocatori dalla panchina, spronandoli al massimo. Vivacizza le azioni dei suoi facendo anche da raccattapalle. Cambi giusti al momento giusto.

STRAKOSHA 6+: Non è facile giocare con la consapevolezza di non essere più la prima scelta dopo quattro anni di titolarità. Eppure il portiere albanese dà tutto sé stesso quando viene chiamato in causa. Ha un bel riflesso su un colpo di testa avversario ravvicinato. Prova ad evitare il gol del Parma, ma il pallone carambola in rete. Bravo con i piedi. Da migliorare ancora sulle uscite.

PAROLO 6,5: Inizia la partita come terzo di difesa a destra per poi passare alla linea dei centrocampisti. Quello del difensore non è il suo ruolo e si vede. I gialloblu cercano e trovano grandi spazi dalla sua parte anche se poi è tempestivo nel recuperare. Realizza il gol del vantaggio biancoceleste con un colpo di testa imparabile. Quando torna nel suo “habitat” gestisce ed equilibra il gioco (92’ SOST. VAVRO S.V).

HOEDT 6+: Un gigante come lui soffre l’attacco veloce. La fase offensiva del Parma non lascia punti di riferimento. Ma il centrale olandese è sempre ben posizionato. Quasi impeccabile nell’impostazione. Detta dei ritmi di gioco importanti con grandi aperture e verticalizzazioni. Amministrare così tanti palloni è un rischio. Non sempre arrivano a destinazione.

ACERBI 6+: Schierato a sinistra della difesa a tre per supportare l’attacco. Lo fa bene. Fa piovere molti cross. Uno di questi è l’assist per il gol allo scadere. Fase di copertura buona, ma non perfetta come al solito. È lui che si perde l’uomo su cui è costretto a fare il miracolo Strakosha. Sospiro di sollievo.

LAZZARI 6: Un treno sulla fascia destra. Avanti e indietro. Gioca qualche pallone, ma non crea grandi pericoli agli avversari. (71’ SOST MARUSIC 6: Ha l’ordine più di difendere  che di attaccare. In quella parte del campo si adopera bene).

MILINKOVIC 6+: Fisicità e tecnica. Ha l’abilità di essere sempre pericoloso. Magari sbaglia qualche pallone di troppo, ma si inventa sempre la giocata. Una sponda, un passaggio filtrante… mai abbassare la guardia contro di lui. (59’ SOST. CORREA 6-: Gran dribblatore, ma poco incisivo in attacco. Deve essere più cinico).

ESCALANTE 6: Intercetta le linee di passaggio ed è abile nei contrasti dai quali esce per lo più vincitore. Non buona la fase in regia Si limita a passaggi semplici. Un giocatore in quella posizione deve rischiare la verticalizzazione.

AKPA AKPRO 6+: Quando parte titolare regala sempre grandi sorprese. La sua costanza e la sua velocità danno una grande mano alla squadra. Bravo negli inserimenti senza palla. Non ha paura di spingere. Sa quando servire i suoi compagni.

FARES 6+: Dopo un inizio di match non positivo con tanti palloni persi e giocate inutili, si riscatta. Si fa trovare sempre libero sulla fascia e sfrutta la sua buonissima tecnica e velocità. Peccato per i cross. (71’ SOST. LULIC 6+: Rientra in campo dopo un anno. Si vede che non è al massimo delle potenzialità, ma ci mette tutto quello che può metterci. Salva la propria squadra, deviando sulla traversa un pallone diretto in porta).

PEREIRA 6+: Tanta voglia di fare. Sprizza grinta da tutti i pori. Salta sempre il suo diretto marcatore, ma il raddoppio lo penalizza. Sbaglia qualcosa di troppo. Colpisce un palo. Molto sfortunato il brasiliano. È suo l’assist per Parolo. (59’ PATRIC 5,5: Entra per dare più garanzie difensive. Si perde l’avversario in occasione del pareggio parmigiano. Trappola del fuorigioco non efficace).

MURIQI 7-: Ripaga la fiducia concessa dai suoi compagni e dall’allenatore. È subito protagonista in un’occasione. Palo. Non ne vuol sapere di arrendersi. Continua a fare sponde, a venire incontro e a gestire palloni. Non sempre in maniera eccelsa, ma mostra grande dedizione. Il regalo per questo “spirito di sacrificio” arriva all’ultimo minuto. Cross di Acerbi. Torsione da grande attaccante. Colpo di testa che bacia il palo, sbatte contro la schiena dell’estremo difensore gialloblù ed entra in rete. Il giudice sportivo deciderà se dare gol all’attaccante turco o dare autogol. Ma una cosa è certa. Una grande parte del lavoro la fa il “pirata” biancoceleste.

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