Di Mirko Vinci. “Ti eccita il denaro?”. Uno dei mezzi più rapidi e più comuni dell’interazione umana, oltre che necessario per l’auto realizzazione, può assumere sfaccettature diverse nel mondo a seconda dei bisogni e dei desideri con cui l’individuo si approccia alla quotidianità. Una frase molto semplice, ma che racchiude al suo interno un significato molto più complesso e che getta le basi di un mondo che vive di notte e che è pronto a tutto pur di arricchirsi. Non importa se lo scopo è quello di riuscire a pagare l’affitto o semplicemente posare le mani su indumenti costosi: delle volte la società ti mette all’angolo e l’unica soluzione apparentemente possibile, anche se con delle conseguenze, è quella della truffa. Lo sanno molto bene le protagoniste de “Le ragazze di Wall Street”, spogliarelliste che dalla vita chiedono di più e che basandosi sulle truffe che quotidianamente attraversano la società, decidono di entrare a modo loro nel medesimo business. Un bicchierino di troppo, il numero di una carta di credito e una droga che cancella la memoria sono gli ingredienti del cocktail perfetto per le moderne Robin Hood, che scelgono di colpire chi ha tanto e che non si accorgerà mai se sulla sua carta mancheranno cinquemila dollari. Interessante osservare fino a dove ci si possa spingere quando gli affari sembrano procedere apparentemente senza intoppi, ma ogni ladro degno di nota sa bene dove fermarsi e dove riconoscere il punto di rottura: un concetto che persone senza una solida base a cui aggrapparsi e che seguono un circolo vizioso del riprendersi tutto quello che la vita gli ha tolto non saranno mai in grado di individuare. “L’intero paese è uno strip club, hai gente che lancia i soldi e gente che balla”. Come ci ricorda la protagonista di questa pellicola, interpretata dalla senza età Jennifer Lopez, siamo noi a scegliere da che parte del mondo stare se si decide di intraprendere questa strada, accettando le conseguenze di un gioco che non fa sconti per nessuno. “La partita è truccata, e le persone che rispettano le regole non vincono mai”. Un discorso che in parte si potrebbe capire, ma che dall’altra rende evidente che truffare in fin dei conti non porta da nessuna parte, se non dietro le sbarre.

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