Di Sara Scarozza. Girare per strada con il timore di essere pestato a sangue  a seguito di uno sguardo di troppo, una parola sbagliata e ti puoi ritrovare un proiettile nel corpo o un coltello puntato alla gola, una discussione banale e ti risvegli l’indomani nel letto di un ospedale con il volto tumefatto. Queste sono alcune delle paure che nel 2021 un adolescente deve avere andando in giro come  ogni singola persona sulla faccia della terra.  Romeo Bondanese, di soli 17 anni è stato ucciso in seguito ad una ferita alla giugulare causata da un coltello, che un suo coetaneo aveva in tasca, come se fosse la cosa più normale del mondo, possedere un arma nella propria tasca come se fosse un oggetto comune indispensabile per la vita quotidiana. Una discussione con i toni più accesi del previsto fuori ad un Mcdonald’s , tre i ragazzi coinvolti, due colpiti alle gambe e all’addome, ma il prezzo più alto lo ha pagato Romeo, promessa del calcio, che per una parola di troppo ha perso la sua vita, praticamente appena iniziata e con un futuro davanti. Questo è solo uno dei tanti casi che si sentono ogni giorno, di risse tra ragazzi dove il più delle volte ci sta sempre qualcuno che viene ucciso, che sia per gelosia, un amore finito, una parola sbagliata o altre motivazioni di vario genere, atti simili sono la quotidianità. Ragazzi con delle basi solide fondate sulla violenza, dove i genitori non hanno più la preoccupazione del loro rendimento scolastico ma quella di doverli andare a trovare in prigione per omicidio, vedere la loro vita rovinata e annientata da delle scelte sbagliate, da degli atti di ira incontrollati, dove una volta usciti dal carcere non saranno più loro stessi e saranno visti da tutti come degli assasini.  Questa è la generazione di oggi, dove non ci si preoccupa più di avere in tasca le chiavi di casa ma un coltello, dove in caso di rissa è il primo ad essere utilizzato, dove non torni più a casa con delle ferite causate da una caduta durante la partita a calcio, ma il viso pieno di lividi per tutti i pugni che gli sono stati dati. Questa è la generazione z, quella tanto nominata da tutti, quella che un giorno dovrà prendere il mano il futuro e portarlo avanti, ma ad oggi l’unica cosa che sa tenere in mano è un coltello o una pistola, dove sa menare fino a togliere la vita piuttosto che fare una scelta giusta e razionale, quella che dovrebbe lasciare un segno indelebile nella storia per le proprie azioni positive, ma l’unica cosa che sa macchiare è la propria fedina penale per omicidio, spaccio e rissa aggravata.