Di Davide Schiavone. “Archivazione per non aver commesso il fatto”, questo è ciò che recita il verbale del giudice del tribunale di Bolzano che assolve l’atleta, archiviando il caso al primo grado d’appello. Dopo molti anni emergono ulteriori dettagli sul caso Alex Schwarzer, il campione olimpico di marcia italiano che nel 2012 venne accusato di aver fatto uso di doping in seguito alle analisi delle urine.

La Wada si è espressa in merito all’assoluzione di Alex Schwazer, confermando la squalifica fino al 2024, compromettendo così la partecipazione ai giochi olimpici di Tokyo 2021. Ora si apre un altro capitolo del caso, infatti Schwarzer potrà fare ricorso alla Corte Federale Svizzera per impugnare la decisione dell’arbitrato dello sport. L’altoatesino si è pronunciato ai microfoni di SkySport affermando :”Se avrò la possibilità di partecipare alle Olimpiadi sarò molto contento, se questo non succederà, va bene lo stesso, l’importante è essere arrivato alla verità e dimostrare a tutti che sono innocente”.

Alex Schwarzer vanta in bacheca l’oro olimpico conquistato nel 2008 a Pechino, sicuramente il punto più alto della sua carriera, che lo ha portato di diritto nell’olimpo degli atleti rappresentanti del tricolore italico nel mondo. Altro oro ottenuto nel 2010 nei mondiali di Barcellona grazie alla squalifica del vincitore sul campo Stanislav Emel’janov, escluso dalla gara quattro anni dopo per irregolarità nel passaporto biologico. Stessa squalifica nella quale Schwarzer incorse solo due anni prima, nel 2012, in seguito ai controlli a sorpresa della Wada (World Anti-Doping Agency). Da lì una lunga battaglia fatte di accuse, di complottismo e di verità evidentemente nascoste.

“Il giudice ha approfondito la questione in maniera straordinaria. La soddisfazione ovviamente è grande, perché abbiamo lottato anni per questo”, queste le parole del legale di  Schwazer in seguito alla sentenza del giudice Walter Pelino – “Vedremo come procedere con la Wada e la Iaaf, per porre definitivamente una pietra su questo caso”, conclude il marciatore. Parole di sfida da parte di Schwazer che si sente privato degli anni più importanti della sua carriera che lo avrebbero probabilmente portato alla conquista di una medaglia olimpica a Londra2012 e a Rio2016.

Anche Sandro Donati, allenatore di Alex Schwazer, si è espresso in merito aprendo ad una partecipazione a Tokyo2021 “Con il poco allenamento che ha fatto già in Italia non lo batterebbe nessuno, se si risolve la faccenda a livello politico e lui può rientrare con un paio di mesi di allenamento lo metterei nella condizione che sarebbe molto difficile batterlo anche a livello mondiale”. La palla passa al ricorso al Tribunale dello Sport, che valuterà se porre definitivamente la parola fine a questa brutta storia durata quasi dieci anni.