Di Federico Manzi e Andrea Goninia Gonini. PAGELLE:

PAU LOPEZ 6: arriva al clean sheet numero otto in campionato, forse uno dei più facili tra tutti; si distingue per bella parata su Destro ed un brivido finale targato Scamacca ma niente più: ciò grazie, soprattutto, alla sontuosa prova difensiva dei compagni.

MANCINI 7.5: questo ragazzo ha avuto e sta continuando ad avere una crescita esponenziale dal giorno in cui è atterrato nella Capitale: corsa, forza fisica, prestanza aerea; tutte qualità che, sicuramente, gli valgono il titolo di “man of the match” senza ombra di dubbio. Attento in difesa e letale sullo stacco di testa che hanno valso la vittoria finale.

CRISTANTE 6: continua l’ardua sfida del 4 ad adattamento al ruolo di centrale. Quest’oggi schierato da Fonseca sulla sinistra, inizia il match con qualche sbavatura che, per fortuna della Roma, non hanno sortito alcuno spiacevole effetto. Per il resto tutto nella norma.

SMALLING 6.5: “the wall is back”. Ed è proprio così; dopo i primi dieci minuti passati a prendere le misure all’ex Destro, passa i rimanenti 80 minuti di gioco in completa scioltezza anticipando anche l’impossibile. Ritorno con il botto per Chris, che mancava come l’aria alla retroguardia giallorossa.

KARSDORP 6.5: solito treno olandese in passaggio sulla fascia destra; l’ex Feyenoord, infatti, stravince il duello con Ghiglione, nonostante, questa volta, i suoi cross non hanno portato a bottino pieno.

DIAWARA 6.5: sicuramente in calo rispetto all’imponente partita giocata contro la Fiorentina mercoledì sera; al tempo stesso, però, importantissimo in cabina di regia per far ripartire l’azione dal basso e permettere a Pellegrini di avanzare più frequentemente. (Dal 60’ VILLAR 6.5: anche entrando in partita in corso si dimostra sempre sul pezzo; tenta uno dei primi tiri verso la porta della sua stagione che si schianta sul palo).

PELLEGRINI 7: finalmente una prestazione degna di nota per il capitano giallorosso; arretrato a centrocampo per la pesante assenza di Veretout, il 7 non fa mancare il suo appoggio offensivo, sacrificandosi sempre anche in fase difensiva. Assist numero otto da palla inattiva per lo stacco perfetto di Mancini.

BRUNO PERES 6: tutta un’altra storia rispetto al fulmineo Spinazzola; tanta volontà ma con i limiti di sempre (Dal 87’ SPINAZZOLA S.V.)

PEDRO 6.5: ritrova una maglia da titolare dopo quasi tre mesi; grande contributo in fase offensiva con la sua classe, con la solita smania di velocizzare troppo in fretta il tutto (Dal 75’ CARLEZ PEREZ S.V.)

EL SHAARAWY 5.5: prima da titolare da quando è tornato a Roma; la classe che lo contraddistingue la conosciamo, ma ancora deve riuscire ad addentrarsi bene nello schema di mister Fonseca, in un ruolo –il trequartista- non effettivamente suo (Dal 60’ MKHITARYAN 6: dopo l’incolore prova di Firenze, scalda egregiamente i motori l’ultima mezz’ora in vista della sicura maglia da titolare giovedì contro lo Shakthar).

BORJA MAYORAL 5: a secco da sei gare, proprio nel periodo di assenza di Dzeko e nel quale doveva dimostrare di essere soltanto il sostituto del titolare. Si propone spesso in avanti con tagli verticali, ma in generale non incide mai (Dal 87’ FAZIO S.V.)

FONSECA, 6.5: riesce ad ottenere una vittoria importante contro un avversario difficile. L’allenatore portoghese, costretto ad optare per un piccolo turnover, decide di rinunciare a pezzi da novanta come Mhkitaryan e Spinazzola, evidentemente con il fiato corto, in vista del match di giovedì contro lo Shakhtar Donetsk, oltre alle pesanti assenze di Dzeko e Kumbulla. L’allenatore portoghese, in questa partita, non è riuscito ad esprimere il proprio gioco al 100%, merito soprattutto all’atteggiamento difensivo della squadra di Ballardini, ma è comunque arrivato ad ottenere tre punti pesanti, gestendo in modo valente la partita dopo il goal del vantaggio di Mancini e concedendo praticamente nulla all’avversario

FABBRI 6: un arbitro che non incide sulla partita vuol dire che ha fatto il suo lavoro senza grossi problemi, e l’ha fatto anche bene. Nel complesso gara diretta molto bene da Fabbri, i numerosi contrasti non hanno influito su quello che è sempre stato il suo metro di giudizio, ovvero molto severo. Quattro ammoniti per il Genoa e uno della Roma, anche un’espulsione per un collaboratore di Fonseca, allontanato per proteste. Giusto anche annullare il goal a Mayoral nel finale, per il fuorigioco da parte di Pedro

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