Di Sara Scarozza e Santi De Luca. Solo vergogna. Non si può accettare che nel 2021 una ragazza non possa fare tranquillamente jogging in un parco pubblico, per timore e paura di essere stuprata, violentata da un estraneo. Violentati psicologicamente dalle infinite restrizioni che la pandemia ci sta imponendo, si aggiunge anche quella fisica. Afferrata per le spalle, una mano sulla bocca per non farla urlare, trascinata via per consumare uno dei più vili e meschini atti, ha subito violenza sessuale. Questo è quello che è successo a una giovane studentessa che si stava allenando al parco Villa Gordiani a Roma, alle 7.30 circa di mattina il 5 Marzo. Una giornata normale come tutte le altre, stava facendo attività fisica, correndo per i sentieri di un parco per scaricare lo stress di giornate dedicate allo studio, al lavoro o soltanto per il proprio benessere fisico, normalità per ogni essere umano, ma che si è trasformato in un incubo ad occhi aperti in pochi secondi. La propria intimità, la propria persona viene violata, atto che nessuna donna dovrebbe provare sulla propria pelle, ma che è accaduto e che accade ancora troppo spesso. Poteva succedere in qualsiasi zona di Roma, a qualsiasi ora ma il problema è sempre lo stesso, la tutela della nostra libertà resta confinata, limitata laddove finisce il rispetto che hanno gli altri esseri umani, anche se umano in questo in questo caso non hanno nulla ma solo comportamento di mostri, per noi stessi. Nessuna mini gonna, tacco a spillo, o abbigliamento provocante ma una semplicissima tuta e delle scarpe da ginnastica per fare jogging. Violenza che non può essere minimamente scusata dell’abbigliamento della ragazza. Padri di figlie disposti a farsi giustizia da soli, prendendosi le responsabilità di tutte le loro azioni, vedere in faccia i carnefici dei dolori fisici e psicologici inflitti nei confronti di giovani donne. Si uccide, si odia, si violenta sempre più per patologia o per ego o per istinto, l’anima è corrotta, non solo gli interessi.