Di Rebecca Tosi. Questa settimana tvgnwes dedica un’omaggio ad uno storico personaggio che ha accompagnato e tenuto compagnia a milioni di italiani nelle loro serate, stiamo parlando del commissario Montalbano.

Ebbene si, come tutte le cose, anche per il commissario più amato d’Italia è arrivata la fine, dopo ben venti anni dalla sua comparsa sul piccolo schermo, calano le tende sul sipario siciliano che ha fatto da sfondo alla storia di Salvo Montalbano.

Montalbano è l’adattamento televisivo dei romanzi del celebre scrittore Andrea Camilleri, che fin dai primi esordi ha subito mostrato che il materiale prodotto aveva la stoffa giusta per arrivare in cima alle classifiche e possiamo confermare che l’intuizione avuta era corretta. L’adattamento televisivo infatti è sempre piaciuto, poiché rispecchiava a pieno il racconto a cui si riferiva e sopratutto perché Luca Zingaretti (Montalbano nella serie) ha saputo rendere suo il personaggio, dalle movenze alla tipica parlata siciliana, perfino a quella che forse è la frase più celebre della serie, conosciuta perfino da chi non l’ha mai vista,  “Montalbano sono”.

Negli anni la popolarità della serie è andata in crescendo tanto che gli ascolti ogni anno si sono fatti maggiori, con un boom lo scorso otto marzo quando è andata in onda la puntata finale, che ha tenuto davanti alla televisione ben 9.000.000 di spettatori.

Tuttavia il pubblico proprio nell’ultima puntata si è diviso in due, tra chi ha apprezzato il finale, ritenendo giusta la fine della serie perché ormai troppo lunga e chi invece non ha potuto fare a meno di criticare, trovando aspetti negativi per fino nel cambio regia (dovuta tra l’altro alla scomparsa del regista che aveva accompagnato Montalbano fin dai suoi esordi, il regista Alberto Sironi). Ciò che però accomuna tutti è senz’altro il fatto che anche nell’ultimo episodio è possibile per lo spettatore ritrovare i tratti distintivi tipici di Camilleri.

Il commissario Montalbano è una serie che difficilmente annoia, intanto perché ci sono sempre casi da risolvere quindi lo spettatore può immedesimarsi nel commissario e condurre le proprie indagini fino alla fine dell’episodio e poi perché c’è anche la parte della vita privata del commissario, che non a caso viene spesso definito “sciupa femmine” per via della sua innata “passione” per le donne, una in particolare Livia Burlando, con la quale vive una relazione a distanza fin dagli esordi del suo personaggio.

Per i veri appassionati c’è ancora la speranza che quest’ultimo episodio non fosse l’ultimo in realtà, poiché ci sarebbero ancora alcuni libri scritti da Camilleri che potrebbero essere benissimo trasposti in tv, tuttavia si è preferito dare agli spettatori un finale vero e proprio per dire addio a questa storica serie, per poi magari in futuro sorprenderli con un ritorno inaspettato del Commissario siciliano per eccellenza.