Di Giacomo De Santis e Federico Manzi. Pagelle Shaktar-Roma

Pau Lopez=6.5; ottima partita dell’estremo difensore spagnolo, che in più di qualche occasione scalda i guanti, l’Europa League è la sua competizione;

Ibanez=5,5; il peggiore dei suoi, serata no.

Si dimostra nervoso e per evitare l’espulsione ha bisogno del cambio (dal 45’ Mancini=6; partita nella, media e senza sbavature, copre i buchi lasciati in precedenza dal difensore brasiliano);

Kumbulla=6; partita nel complesso buona, senza particolari distrazioni, ma neanche giocate da capogiro;

Cristante=6,5; buona gara per il capitano di stasera.

Crescita costante in fase difensiva, come visto anche stasera;
Karsdorp=6; nel complesso gioca bene, ma il giallo che non gli permetterà di partecipare ai quarti ne riducono il voto (dal 58’ Bruno Peres= entra relativamente presto ma non si fa vedere quasi mai, né in positivo né in negativo);

Villar=6,5; gestisce i palloni in mezzo al campo, il metronomo della Roma, imprescindibile per la squadra;

Diawara=6; inizia molto bene intercettando tutto, ma si spegne dopo poco, nel complesso una gara sufficiente (dal 58’ Pellegrini=6,5; prestazione da vero leader, entra e prende le redini del gioco, ottima prova da parte sua);

Spinazzola=6; non sbaglia quasi nulla in realtà, ma è la prestazione è molto più sottotono rispetto al solito (dal 58’ Calafiori= stessa prestazione di Bruno Peres, forse con qualche passaggio sbagliato in più, ma nulla di grave, concesso dato la

giovanissima età);

Perez=5,5; si accende sulla fascia all’inizio ma poi la sua gara non solo è incolore, ma sbaglia su una chiara azione da gol che poteva portare la tripletta a Mayoral;

Mayoral=7; il migliore in campo, non bellissimo da vedere in qualche occasione, ma si porta a casa altri due gol, facendo 7 in 10 partite di Europa League, uno score niente male;

Pedro=6,5; inizia male la gara, quasi non presente in campo, ma quando si accende fa passare la trama del gioco dai suoi piedi (dal 75’ El Shaarawy=S.V.; entra e gioca un quarto d’ora senza toccare tantissimi palloni).

 

Voto di squadra=6,5; buona gara dei giallorossi, che con la qualificazione in tasca si permettono qualche errore di troppo, sperando sia solo questo il motivo.

 

PAULO FONSECA 6,5: ritorno in quel di Kiev dolcissimo per il portoghese; doveva necessariamente dare una risposta dopo il naufragio del Tardini di domenica scorsa ed è arrivata sotto il nome di quarti di finale. Nonostante l’ampio vantaggio accumulato all’andata una settimana fa e l’imminente impegno –importantissimo- tra tre giorni contro il Napoli, manda in campo per sette undicesimi quella che di fatto è la formazione titolare, scegliendo (come da previsione) uno spirito attendista per poi ripartire fulmineamente in contropiede. Un altro ostacolo è superato a pieni voti ma ora l’asticella si alzerà ancor di più rispetto a Braga e Shakthar e, da qui in avanti, se Fonseca e i suoi vorranno veramente arrivare il più lontano possibile in questa Europa League –così come dicono- dovranno necessariamente abbandonare, una volta per tutte, quei cali fisici e psicologici che spesso hanno caratterizzato questa squadra.

 

ARBITRO LAHOZ 6,5: dal caldo valenciano al clima rigido dell’Ucraina; un viaggio lungo anche per l’arbitro spagnolo (accompagnato dagli assistenti connazionali Devìs e Paloma), arrivato alla direzione numero 34 in Europa League. Il direttore di gara, classe ’77, aveva già diretto la Roma in questa competizione per ben due volte con un bottino sfortunato per i giallorossi (una sconfitta ed un pareggio). Nel complesso un’ottima gara, gestita egregiamente, risultando inamobivile in ogni decisione presa. Sicurezza fuori dal comune, tanto da non aver bisogno dell’aiuto del VAR su due episodi dubbi in area di rigore giallorossa seguita, naturalmente, dalle proteste ucraine. Ultimo, ma non meno importante, il continuo dialogo tra lui ed i giocatori, ai fini di evitare ogni qualsiasi tipo di incomprensione ed avallare contrasti particolarmente duri

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