Simone Ferri. E’ arrivato come un fulmine a ciel sereno nel panorama musicale italiano ed ha subito acceso la scintilla.
Stiamo parlando di Filippo Uttinacci, meglio conosciuto come Fulminacci, un giovanissimo cantante romano che promette molto bene.
Con il classico disincanto poetico dei ventenni, riprende la spensieratezza dei cantautori anni ’90.
È uno tra i più interessanti della scena indie pop, possiede una rara intelligenza emotiva abbinata al talento e alla brillantezza.
Elegante, pulito ed ironico, è un artista di rottura, spiazzante per quanto riguarda la sua versatilità.
Attraverso la genialità espressiva e la freschezza del suo linguaggio, egli riesce a rendere semplici ed immediate alcune considerazioni molto profonde.
Canta la sua opinione così che si diffonda il più possibile.
Si è decisamente evoluto, osando sempre di più sia nelle sonorità che nella penna.
Il suo nuovo album si chiama “Tante care cose”: il titolo nasce da un saluto di buon auspicio tipico del dialetto romanesco, con la speranza che in futuro le cose possano migliorare.
È un disco veloce e sinuoso, allegro sì ma non troppo, nel quale prevale il tentativo di raccontare tutto ciò che gli è successo; proprio per questo assomiglia molto ad una specie di stazione dei ricordi.
Una produzione variegata caratterizza le 11 tracce presenti; i brani, nati in maniera viscerale, denotano una certa evoluzione artistica e confermano la solidità di questo progetto.
La sua scrittura si fa più sicura e sfacciata, meno influenzata da dogmi già standardizzati.
La maggior parte dei testi albergano nel periodo in cui stiamo vivendo da un anno a questa parte. Emergono infatti tematiche sociali come l’amore, i sogni, le paure e le sconfitte: la quotidianità ha preso il sopravvento sullo straordinario.
Fulminacci si dimostra uno degli artisti più sperimentali della sua generazione, riuscendo a far convivere tra loro un’infinità di generi musicali.
Il cantautore ha confezionato alcune riflessioni che gli stavano a cuore e ha dedicato questo album a chi rivuole la libertà.
L’immagine che viene fuori da questo disegno è quella di un ragazzo intelligente ed educato, a dimostrazione del fatto che con l’umiltà e la semplicità si può arrivare lontano