Di Benedetta Berluti. Passerà alla storia come un outfit di cui ognuno non ne ha potuto fare a meno: la mascherina anti-Covid. Croce e …sicurezza soprattutto per i più giovani.
In quest’ultimo periodo si è parlato molto delle feste clandestine durante il lockdown, delle discoteche aperte durante l’estate ma soprattutto dei giovani, incuranti delle misure di sicurezza e della mascherina.
Mass media spesso hanno riportato “giovani non portano la mascherina”, giravano video sui social che ritraevano ragazzi disinteressati del periodo atroce che si sta passando, privi di coscienza.
Ad oggi gli adolescenti e i bambini, insieme alle persone con patologie gravi e anziani, sono i più colpiti e i più a rischio.
Secondo un report dell’Istituto Superiore della Sanità, infatti, tra gennaio e febbraio i casi dei contagiati negli under 20 hanno superato quelli registrati nelle altre fasce di età, per la prima volta dall’esplosione della pandemia.
Le varianti del coronavirus, che si sono estese sul territorio italiano, sembrano dunque colpire di più i giovani rispetto alle altre fasi dell’emergenza.
Un dato allarmante, che preoccupa soprattutto i genitori che portano i propri figli a scuola, poiché essendo molto contagiose, si trasmettono con più facilità da una persona all’altra.
Ad ogni età si ha la possibilità di ammalarsi ma quello che cambia è il criterio di percepire la gravità della pandemia.
Gli adulti, forse più consapevoli dei rischi, stanno attenti a evitare occasioni di possibile contagio, risultando più “facile” indossare la mascherina ed evitare assembramenti e contatti, per tutelarsi, mentre per i giovani risulta difficile.
Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui l’età media dei contagi è scesa, e i bambini, i giovanissimi risultano i più attaccati dall’infezione.