Di Martina Di Lernia. Interi settori in rovina, affondati irrimediabilmente senza nemmeno un aiuto da parte dello Stato, persone che muoiono di fame derubati delle loro attività e delle loro libertà, tutto mentre dilagano proteste e scioperi nelle più grandi piazze, autorizzati o meno, ed è scontro con la polizia: non è un racconto tratto da un libro di storia, ma la situazione attuale del nostro Paese. È assurdo pensare che la nostra condizione non stia migliorando affatto: i viaggi all’estero sono permessi, se pur con delle limitazioni, ma gli italiani non possono spostarsi in un’altra regione o soggiornare in qualsiasi struttura; strutture che oltre a ritrovarsi sull’orlo del disastro finanziario, non ricevendo abbastanza sussidi per la sopravvivenza, sono contornati addirittura da sciacalli che vogliono approfittare del fragile momento e comprare gli immobili svalutati.

Dalle ultime stime il ritorno a delle se pur graduate aperture potrebbe avvenire tra metà maggio e inizi giugno, a cavallo con la festa nazionale del 2 giugno; circolano molte voci ma alcuna sicurezza. In molti prevedono un boom per quest’estate e una soffiata di normalità e altri prevedono invece un ulteriore disastro: ancora poche le prenotazioni nelle agenzie di viaggio, i voli sono sempre più vuoti e tutte le attività rimangono chiuse.

Una soluzione arriva dal progetto delle isole “covid-free”, sul modello attuato in Grecia: vaccinazioni a tappeto per tutti gli abitanti delle 69 isole greche così che questi possano accogliere i turisti in sicurezza a partire da maggio.

È stata subito polemica e l’idea è stata immediatamente bloccata sul nascere: Francesco Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza del nuovo governo Draghi, ha affermato che non ci saranno mete turistiche di serie A e mete turistiche di serie B.

Sarebbe effimero dire che in questa sempre più disastrosa campagna vaccinale, tra blocchi e ritardi vari, non abbiamo i vaccini sufficienti neanche per coprire almeno i più fragili, gli anziani, i malati oncologici e quanti altri ne hanno diritto primario, figuriamoci per gli abitanti di tutte le varie isole, indistintamente dall’età, per far smuovere il turismo!

Eppure la regione Campania ha deciso di predisporre lo stesso un piano vaccinale per i 20 mila residenti di Ischia, Capri e Procida (che ricordiamoci essere la capitale della cultura 2022), andando contro l’ordinanza del commissario: “La Campania lavorerà per avere le isole Covid free”, ha riferito il governatore della regione, Vincenzo De Luca, che aggiunge di non dover chiedere autorizzazioni al nostro Governo o all’Europa, aumentando la confusione e la disobbedienza, che tanto ci hanno fatto male in questi mesi di pandemia, tra stato e regioni. La Campania non è l’unica a battere i pugni sul tavolo, anche le Isole Eolie, l’Isola d’Elba, la Sardegna e la Sicilia chiedono di poter ripartire con le vaccinazioni a tappeto e far ripartire il turismo.

La domanda sorge spontanea: perché ci stiamo auto-boicottando da soli?

Le condizioni e le buone intenzione dei molti albergatori e ristoratori ci sono eccome, ormai sono tutti attrezzati a sufficienza per accogliere, basta un po’ di programmazione e sicurezza da parte del governo: cosa stiamo aspettando, esattamente? vogliamo perderci e far perdere le bellezze del nostro meraviglioso Paese? vogliamo rimanere sempre la ruota di scorta dell’ Europa? vogliamo che altri Paesi passino per più sicuri, “rubandoci” i turisti?  La concorrenza c’è ed è stata molto evidente nel periodo pasquale: Paesi come la Spagna e la Grecia hanno registrato un aumento del turismo, boicottando le vacanze in Italia.

Non esistono regioni, città o isole più importanti di altre, è vero, ma esistono persone che lavorano tutti i giorni, o che per lo meno ci provano da un anno e mezzo, e che vogliono poter tornare ad accogliere i turisti, vedere i loro sorrisi di fronte alle nostre bellezze e quella promessa del “ritornerò presto”. Abbiamo bisogno di poter tornare a sentirci un po’ più spensierati e liberi, abbiamo bisogno di viaggiare, ma per farlo abbiamo bisogno di sicurezze e di un piano serio e concreto dal nostro Governo: cosa stiamo aspettando?