Di Cristina Pantaloni-20 anni:  ragazzi e ragazze sperano di essere accolti dal lavoro, ma molte volte ad accogliere le ragazze non è la stessa sorte dei ragazzi. Partendo dall’assunzione fino ad affrontare il primo stipendio, sono le donne a trovarsi in difficoltà; meno retribuite degli uomini, ma più sfruttate, meno assunte degli uomini perchè più ricattate, è la vita lavorativa con cui molte donne, ancora nel 2021, devono convivere.  Si pensi poi che oggi il 60% delle persone laureate in Europa è composto da sole donne, ma i dati non bastano e al contrario invece di essere riservati anche alle donne quei posti, la differenza lavorativa tra uomo e donna diventa sempre più grande. Altro fattore da non sottovalutare è il fatto che sono proprio le stesse donne ad avere più turnazioni non retribuite, quindi lavorare di più per guadagnare di meno;  ed ancora: stesse mansioni lavorative differenza di retribuzione; questo è uno dei maggiori aspetti che incide sulla possibilità di far carriera di una persona, che si trova ad essere al centro di uno sfruttamento vero e proprio. Ciò colpisce soprattutto le giovani donne, considerate inesperte per il solo fatto che immettendosi nella prima esperienza lavorativa risultano insicure. Ma c’è di più che fa comprendere il grado della situazione, ovvero la questione della maternità che non può essere privata a nessuna donna. Molte industrie o uffici preferiscono assumere un’uomo piuttosto che una donna, proprio perchè quest’ultima potrebbe, nel percorso lavorativo, rimanere in dolce attesa. “Sono incinta e non so come dirlo al mio capo senza subire ripicche”, è proprio quello che accade svariate volte alle donne che richiedono il congedo di maternità, e che si sentono rispondere di essere state licenziate. Recentemente si discute sul permesso retribuito legato al congedo mestruale; in Italia non esiste ma in paesi come il Vietnam, la Corea del Sud, il Taiwan, la Cina e il Giappone, il permesso retribuito alle lavoratrici con un ciclo doloroso è gia legge. Il permesso sarebbe fondamentale per tutte quelle donne con dismenorrea o endometriosi, per non privarle più di un diritto che gli spetta, nei giorni in cui lavorare con il forte dolore rappresenterebbe davvero un limite. Quello che le donne chiedono da molti anni è la parità di genere, che deve essere rispettata soprattutto in campo lavorativo con atteggiamento professionale. Molte associazioni oggi si battono per far approvare leggi lavorative che difendono le donne sul posto di lavoro, e accettarle da parte del governo porterebbe ad una svolta positiva per l’intera società.