Simone Ferri. In città c’è un tassista dallo sguardo acuto ed impenetrabile, abituato a vivere la metropoli, assorbendo ogni tipo di vibrazioni, positive e negative, che hanno acceso il tassametro dell’anima.
Il pilota in questione è il giovane rapper milanese Mirko Martorana, meglio conosciuto con il suo pseudonimo Rkomi, che ha ingranato la marcia per esplorare nuovi territori e ha trovato la strada giusta, che l’ha portato a realizzare il suo quarto album intitolato “Taxi Driver”, ispirato alla storica pellicola di Martin Scorsese, nella quale l’artista carica sulla sua vettura tanti ospiti e dà vita al suo personalissimo film musicale.
È un viaggio leggero, in cui non c’è spazio per la monotonia e soprattutto non mancano le deviazioni, anche se l’itinerario è ben studiato ma la destinazione non è chiara.
Ci sono molte scoperte sonore e collaborazioni di prestigio in cui si fondono generi diversi come il pop-rap, proprio perché il disco viene pensato come una corsa in auto verso il cambiamento, un incontro di pensieri variegati, racconti ed emozioni; uno scambio di idee tra due persone a bordo di un taxi, luogo di riflessione e di dialogo: è così che nascono le 14 tracce presenti, le quali testimoniano tutta la sua evoluzione a livello di sound, in cui emerge anche un’anima rock.
Il talentuoso autore canta la sua voglia di farcela nella vita con uno stile unico e non ha paura di sperimentare e mettersi in gioco; per scrivere, trova l’ispirazione all’aria aperta e con le cuffiette nelle orecchie.
Possiede un timbro vocale abbastanza profondo e riesce a descrivere momenti semplici con grande forza evocativa, penetrando dentro ogni sentimento senza mai banalizzarlo, anzi arricchendolo con metafore e similitudini.
Questo progetto risulta originale ed accessibile a tutti, evidenzia le grandi doti della sua penna e la maturità artistica raggiunta, tra strade nuove e vie già percorse.