Di Cristina Pantaloni. Diceva Orazio “Carpe Diem”, cogli l’attimo, perché fugge via, corre lontano e lascia il rimpianto: io ho imparato proprio questo. Ho un carattere strano, riconosco le mie capacità, e credo di poter raggiungere gli obiettivi che io stessa sono a prefissarmi, ma a volte mi sento bloccata dalla timidezza. Scrivo di questo perché è proprio dal laboratorio che ho acquisito quella sicurezza che il mio essere timida soffocava. Scrivere fa parte di me, ne sento il bisogno, è uno sfogo. I mesi passati a scrivere articoli, a fare ciò che più amo sono passati velocemente; mi hanno fatta sentire orgogliosa di me, finalmente; non cambierei e non rinnegherei mai nulla, rifarei tutto mille volte. Ammetto di essermi sentita più volte confusa e insicura, durante le lezioni la timidezza bussava di nuovo alla mia porta, non mi lasciava esprimere al meglio, volevo raccontare a tutti la mia visione delle cose ma riuscivo in questo solo parzialmente. Le proposte del professore di mettermi in gioco in due diversi talk show, sono state le mie grandi opportunità, di farmi conoscere, di aprirmi un po’ al gruppo. Preparavo gli scritti vedendo in quelle parole quella che ero e che non sempre riuscivo a far vedere; leggerli davanti all’intero gruppo, discutere delle varie idee e argomentazioni, mi ha fatto sentire integrata e capita. Ricordo ancora l’emozione che avevo la prima volta che mi sono fatta vedere in video esponendo le mie idee su un argomento importante come il femminicidio. Poter diventare la portavoce del mondo della donna, del mondo che rappresenta in primis me stessa, è ciò che ho amato di più. Ho imparato dai miei stessi articoli tante cose nuove, che prima mi sfuggivano, come il modo di osservare la realtà e le dinamiche del mondo che ho tutti i giorni davanti ai miei occhi. Perché alla fine è questo secondo me il vero obiettivo del giornalismo di vita che il professore ci ha voluto tramandare, quello di entrare con tutti noi stessi nel mondo reale, di sviscerare qualsiasi situazione ci si presenti davanti, e comportarci come giornalisti nel riportare agli altri quelli che vediamo. Ho compreso con il laboratorio ancora di più l’importanza del dialogo con gli altri, per mettere in discussione, arricchire e confrontare il proprio punto di vista. Ho sempre portato rispetto anche verso gli argomenti scelti dal professore, durante ogni lezione; credo sia difficile a volte far discutere noi ragazzi su argomenti che sembrano cosi lontani dal nostro mondo, ma che invece risultano più vicini che mai. E’ stato cosi, la mia grande opportunità questo laboratorio di mettermi in gioco ed è per questo motivo che sento di consigliarlo mille volte a chi come me sta cercando il suo attimo da cogliere per far uscire la parte più bella di sé.