Di Luigi De Vincentis È il momento di dire basta: in modo secco, perentorio e definitivo. La piaga del razzismo da tempo sta spopolando nel calcio. Non si può più star zitti. È il momento di agire. Non basta più una semplice scritta RESPECT” sulle maglie o inginocchiarsi prima del calcio di inizio. Servono misure esemplari. Quello che è accaduto a San Siro ha fatto rabbrividire tutti. Infatti, sia allo stadio che in televisione tutti si sono chiesti il perché di un gesto raccapricciante. Un gruppo nutrito di tifosi italiani ha fischiato l’inno spagnolo per tutta la sua durata. Mai visto fare prima dai nostri tifosi. Specialmente dopo quello accaduto a noi un paio di mesi fa. Anche noi ci siamo visti fischiare l’inno a Londra dagli inglesi. Però non è così che si risponde. Specialmente dopo le dichiarazioni dei protagonisti di quella sfida. Va bene la fede calcistica e l’amore per la patria ma qui siamo andati oltre. La UEFA ora deve prendere misure forti. Non basta più la chiusura degli stadi o la sconfitta a tavolino. Bisognaindividuare i responsabili e non permettere loro di assistere a nessun’altra partita di calcio. Sarà difficile certo, ma con la tecnologia a disposizione nulla è impossibile. Non possono pagare tutti per le colpe di alcuni. Ciò che è certo è che si è arrivati a un punto di non ritorno. Dunque, è il momento che chi sbagli paghi i suoi errori. Diciamolo di nuovo:”NO AL RAZZISMO

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