Di Aurora Baldoni. Dolore, Rabbia, amarezza, senso di impotenza, rimorso, mancanza, voglia di giustizia e di vendetta.

Tante sono le emozioni e le reazioni dei genitori ai quali è stata strappata via la propria figlia.

Perdere un genitore è orribile, ma dover seppellire la propria stessa figlia è innaturale.

Il femminicidio non provoca una sola vittima.

Dover elaborare il lutto, soffrire, fare i conti con notti insonni, lacrime, crisi di panico spetta ai genitori.

Genitori che seppur lacerati nell’anima, si muniscono di colla e scotch e tentano disperatamente di riattaccare i pezzi delle loro esistenze.

Esistenze che non torneranno mai purtroppo ad essere quelle di un tempo, esistenze seminterrotte oserei chiamarle.

Sì, perché quando si perde una figlia, nonostante il tempo continui indubbiamente a scorrere, nonostante i genitori continuino ad esistere fisicamente, emotivamente e moralmente, non ci sono più.

Tutto si blocca, tutto perde senso, tutto è irrilevante.

Non esistono più né colori, né sfumature: tutto appare buio, il nero diventa il compagno delle loro giornate.

Giornate vuote, che appaiono quasi prive di senso, giornate piene zeppe di domande che rimarranno senza risposte, accompagnate alle volte anche da autocolpevolizzazioni per non aver capito ,per non essere stati in grado di proteggere la propria bambina proprio da quell’uomo che sosteneva di amarla.

Genitori che si sentono soli, afflitti, abbandonati, senza supporto, ma che debbono comunque andare avanti.

Alcune famiglie scelgono di ripartire proprio dalla forte mancanza provata, per dare voce all’invisibilità dell’accaduto che li coinvolge.

Per non dimenticare e per non far dimenticare.

C’è chi scrive libri, chi poesie, chi organizza incontri nelle scuole, chi raccoglie fondi, chi crea delle associazioni per fornire aiuto alle donne vittime di violenza.

Genitori che provano a non affogare, proprio aiutando altre donne, gettando loro dei salvagenti, per non permettere che elle abbiano lo stesso triste destino della figlia: essere vittime del femminicidio.